In Polonia si fa sempre più dura la protesta dei camionisti, cominciata il 6 novembre con il blocco di tre valichi di frontiera con l’Ucraina. Spalleggiati dagli agricoltori, il 23 novembre gli scioperanti hanno bloccato un quarto valico, a Medyka. Nelle lunghe code che si sono formate e che durano da giorni, mentre le temperature continuano a scendere, sono morti due camionisti ucraini. I trasportatori polacchi chiedono condizioni di lavoro migliori e protestano contro la concorrenza degli ucraini. Il blocco sta anche danneggiando le esportazioni di Kiev. “All’inizio la mobilitazione aveva ragioni economiche, ma ormai è diventata una questione politica. Bruxelles si aspetta che Varsavia faccia riaprire i confini, mentre gli ucraini considerano chi sciopera un fiancheggiatore di Mosca. È un conflitto serio, ignorato dal governo di Diritto e giustizia (Pis)”, scrive Polityka.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati