Il 1 gennaio un terremoto di magnitudo 7,6 della scala Richter ha colpito la penisola di Noto, nel Giappone occidentale, con un bilancio di almeno 73 morti, più di trecento feriti e 33mila sfollati. I danni peggiori sono stati riportati a Wajima, Suzu e Nanao, nella prefettura di Ishikawa, sul mar del Giappone. Dopo la prima scossa, onde alte cinque metri si sono abbattute sulla costa, scrive l’Asahi Shimbun. Due giorni dopo, 110mila famiglie nelle prefetture di Ishikawa, Toyama e Niigata erano senz’acqua corrente. Il 2 gennaio un aereo della guardia costiera in partenza dall’aeroporto Haneda di Tokyo per portare soccorsi alle zone terremotate è stato travolto sulla pista da un apparecchio della Japan Airlines con 379 persone a bordo, che poi ha preso fuoco. Cinque delle sei persone dell’equipaggio della guardia costiera sono morte, mentre i passeggeri del volo di linea sono stati tratti in salvo. È il primo incidente aereo in Giappone dal 1985. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1544 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati