Ci sono temi che Hisham Matar, 53 anni, vincitore del premio Pulitzer con il romanzo Il ritorno (Einaudi 2019), approfondisce da anni: la solitudine, lo sradicamento, il dolore in tutte le sue forme. Nel suo nuovo romanzo My friends, pubblicato all’inizio di gennaio da Random House, esplora in maniera sostanziale anche il tema dell’amicizia. Il libro segue tre esuli libici a Londra, amici da decenni: Khaled, il protagonista, uno studioso originario di Bengasi; Mustafa, che aveva studiato insieme a lui in Scozia; e Hosam, un enigmatico scrittore. Matar ha cominciato a sviluppare l’idea di My friends più di dieci anni fa, quando ha scritto un racconto su tre uomini che s’incontrano in un caffè di Londra. È rimasto affezionato a quei personaggi e ha provato a immaginare come si sarebbero comportati nella vita di tutti i giorni, durante una corsa sull’autobus, per esempio. Tutta la vicenda è comunque ancorata ad alcuni eventi reali della storia recente della Libia e delle primavere arabe.
The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1546 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati