Praticamente un horror schiacciato sotto il peso di una cupa incursione nel mondo del wrestling, il film del canadese Sean Durkin è anche un ritratto di miseria domestica. The warrior è tratto dalla storia vera della famiglia Von Erich. All’inizio, negli anni sessanta, Fritz è un lottatore professionista che non si preoccupa di vestire i panni del cattivo pur di sostenere la moglie e i figli, che ha cresciuto con l’idea che tutto il mondo sia contro di loro. Negli anni ottanta, i Von Erich sono diventati una dinastia di lottatori. Il secondogenito Kevin (Zac Efron) e i suoi fratelli si sono conquistati un posto al sole grazie al wrestling, ma le cicatrici peggiori se le sono guadagnate “combattendo” per ottenere l’approvazione del padre. Il vero oggetto del film non è lo sport ma l’abuso sistematico subìto dai fratelli Von Erich sul ring più spietato, quello della loro casa. Al di là di qualche momento di leggerezza, il film colpisce duro e alla fine mette al tappeto.
Barry Hertx, The Globe and Mail
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Questo articolo è uscito sul numero 1548 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati