Jake Moffatt ha fatto causa a Air Canada. Sostiene che il chatbot del servizio d’informazioni telefonico della compagnia aerea gli ha dato un consiglio sbagliato, facendogli spendere 812 dollari canadesi (circa 550 euro) più del necessario. Air Canada si è difesa sostenendo che “il chatbot è una persona giuridica indipendente e responsabile delle sue azioni”. Non ha funzionato: secondo Christopher Rivers, giudice della corte di giustizia civile telematica della provincia canadese del British Columbia, “Air Canada è responsabile di tutte le informazioni del suo sito, che siano pagine statiche o un software che simula conversazioni tra esseri umani”. Moffatt ha avuto il suo rimborso.
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Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati