◆ La Cina sta investendo moltissimo nell’espansione delle energie rinnovabili, ma gli impianti costruiti nei deserti possono costituire un problema per gli ecosistemi, scrivono su Science Chenyujing Yang, KuoRay Mao, Xiaomeng Liang e Yongji Xue. Il piano di sviluppo nazionale del 2022 prevede la costruzione di impianti eolici e fotovoltaici soprattutto nelle regioni aride e semiaride. Nel 2030 si dovrebbero toccare i 455 milioni di chilowatt installati in queste aree. “Data l’importanza degli ecosistemi desertici e dei loro servizi per le popolazioni locali, la Cina deve assicurare che i progetti siano sostenibili e compatibili con l’ambiente e le comunità”, scrivono i ricercatori. Nell’articolo si citano alcuni possibili problemi causati dalla costruzione degli impianti. Per la posa dei pannelli fotovoltaici, per esempio, può essere necessario rimuovere la vegetazione di superficie, che in seguito può essere sostituita da piante infestanti non native della zona. L’installazione degli impianti può anche aumentare le precipitazioni, alterando gli equilibri. In passato, inoltre, i progetti ecologici associati alla costruzione di impianti per la produzione di energia alternativa sono stati indirizzati alla riforestazione di alcune aree desertiche. Gli autori dell’articolo sostengono però che così non si valuta in mdo adeguato l’importanza ecologica e culturale degli ecosistemi desertici, e suggeriscono alcune soluzioni per garantire il mantenimento della biodiversità e la giustizia ambientale.
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Questo articolo è uscito sul numero 1556 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati