Scommetto che per Daniel Kurganov e Constantine Fine-house eseguire le sonate di Brahms con strumenti storici è stata un’esperienza illuminante. Per esempio, la sonorità leggermente ammuffita e dai registri molto diversi del pianoforte Streicher del 1868 utilizzato nelle prime due sonate si fonde magnificamente con la patina simile a quella di un violino country del Guarnerius del 1706. Nell’op. 78 si notano distinzioni timbriche tra le linee dei bassi del pianoforte, i contrappunti del tenore e le melodie degli acuti che di solito sono meno evidenti. Forse le caratteristiche di questi strumenti accrescono la capacità di Kurganov e Finehouse di raggiungere un’affascinante leggerezza e trasparenza, insieme a un’infallibile fusione d’insieme. Per la sonata in re minore, Finehouse utilizza un Chickering a coda del 1886, la cui sonorità più uniforme e la gamma dinamica più ampia si adattano alla natura corposa della musica. Qui Kurganov e Finehouse dimostrano una straordinaria sincronia nel dare forma ai ritmi incrociati di Brahms. La combinazione di strumenti storici e interpretazioni fresche e comunicative farà piacere a chiunque ami queste opere.
Jed Distler, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1558 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati