Nel rilassato ma intelligente C’era una volta in Bhutan convergono in modo libero modernità e tradizione, mondo urbano e mondo rurale. Ambientato nel 2006 nel piccolo stato himalaiano segue i personaggi in un villaggio che affrontano ognuno a modo loro i cambiamenti – internet, i telefoni cellulari e le prime elezioni democratiche – che dilagano nel paese. Unendo satira politica e western con una sceneggiatura ironica, il film prende spunto dalla decisione di un monaco di procurarsi un’arma, in vista delle elezioni. Come in Winchester 73 di Anthony Mann, la storia di un fucile (simbolo di occidentalizzazione) dà impulso alla narrazione, e come in Nashville di Robert Altman, i vari personaggi seguono strade parallele fino alle ultime scene.
Robert Daniels, Screen International

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Questo articolo è uscito sul numero 1561 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati