Come previsto, il 28 maggio il parlamento georgiano ha respinto il veto della presidente Salome Zourabichvili alla contestata legge che impone alle ong e mezzi d’informazione finanziati dall’estero di registrarsi come “portatori di interessi di paesi stranieri”. La norma entrerà in vigore entro 60 giorni e potrebbe ostacolare il processo d’integrazione della Georgia nell’Unione europea. Ma l’opposizione europeista e democratica sembra determinata a continuare la protesta, che va avanti con manifestazioni quotidiane da due mesi, scrive la Bbc.
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Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati