La parola “stupido” non si può più dire. Anche i suoi sinonimi possono costare l’espulsione da scuola. Nemmeno i contrari si salvano: solo un “suprematista cerebrale” potrebbe comprare L’amica geniale. La discriminazione contro “le persone s” è diventata l’ultima frontiera della battaglia per i diritti civili. Benvenuti nell’America di Mania, l’ultimo romanzo di Lionel Shriver. Un luogo trasformato dall’estremismo ideologico dove gli studenti più che a imparare s’impegnano a studiare le lezioni in cerca di errori e scivoloni, anche perché non esistono più risposte “sbagliate”. Il protagonista è un professore di lettere che ha sfidato il sistema presentando ai suoi studenti L’idiota di Dostoevskij. Una provocazione che gli costa cara. La scrittura di Shriver è divertente, ma viene da chiedersi se non si parli già abbastanza della cancel culture. Vogliamo davvero leggere un romanzo che la affronti in modo così diretto? “Niente di tutto questo è davvero divertente”, dice il protagonista del libro, “eppure non ho potuto fare a meno di ridere”.
The Economist

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Questo articolo è uscito sul numero 1565 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati