“I pennacchi di denso fumo nero che si alzano in cielo nelle campagne a est di Aleppo si vedono a chilometri di distanza”, scrive il giornale indipendente Enab Baladi, in un’inchiesta sull’inquinamento ambientale nel nordest della Siria. I territori, controllati dalle Forze democratiche siriane (un’alleanza di milizie a maggioranza curda che si oppone al regime di Bashar al Assad), si stanno gradualmente trasformando da fertili campi agricoli a distese inaridite, contaminate dal petrolio estratto da 1.200 pozzi gestiti in maniera informale. In un anno e mezzo i volontari siriani dei Caschi bianchi sono dovuti intervenire per spegnere 147 incendi causati da queste attività non controllate.
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Questo articolo è uscito sul numero 1568 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati