Cosa distingue un poliziesco dalla vera letteratura? La vera letteratura cade in errore o pecca di superbia senza ragione. Molti autori che pensano di abitare regioni più alte dello spirito sarebbero incapaci di scrivere un romanzo poliziesco. Ho letto Le lupe perché mi è stato detto che al momento Boileau e Narcejac sono l’autore (i loro due nomi uniti per me contano uno) più capace di dare al lettore un’impressione di angoscia, se non di terrore, descrivendo esseri le cui passioni potrebbero essere le passioni di chiunque. Il motivo che muove le protagoniste delle Lupe sono i soldi. E questo non è necessariamente l’argomento di un poliziesco. Ed è proprio questo quello che intendo: in che senso questo romanzo non è un vero romanzo? Perché questo non potrebbe essere un romanzo balzacchiano anziché un poliziesco? Balzac molto spesso scriveva di situazioni estreme di cui rimaneva oscuro il movente umano. Lione 1941, Gervais si finge il suo compagno di prigionia morto durante la fuga dalla galera per farsi accogliere in casa dalla sua “madrina di guerra”, Hélène, che lo aspettava in un grande appartamento insieme alla sorella Agnès. Com’è giusto non svelerò la fine. È terrificante per quello che svela dei risvolti più profondi dell’animo umano.
Robert Coiplet, Le Monde (1955)
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Questo articolo è uscito sul numero 1573 di Internazionale, a pagina 81. Compra questo numero | Abbonati