Gabriel, figlio del fumettista satirico polacco Andrzej Krauze ed ex violoncellista, descrive in questo debutto autobiografico la sua vita di studente che a metà degli anni duemila entra in una gang criminale dopo aver abbandonato la famiglia. Nelle prime frenetiche pagine assistiamo a una rapina in cui il protagonista se la cava per un pelo ma si preoccupa perché deve essere “bello fresco e pieno di energie per la lezione delle nove”. È molto più di una doppia vita e Krauze riesce a darle un grande spessore. L’energia, più che nel violento linguaggio malavitoso del racconto, è nella pressione sotterranea esercitata da una dinamica familiare che non riusciamo mai a vedere.
Antony Cummins, The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1579 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati