Sedici mesi di guerra in Sudan hanno causato più di ventimila morti, ha dichiarato l’8 settembre il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, avvertendo che il bilancio potrebbe essere più alto. Le Forze di supporto rapido (Rsf), che combattono contro l’esercito sudanese, stanno avanzando su Sennar, una città nel sudest del paese, dove almeno 40 persone sono morte e cento sono state ferite in un bombardamento l’8 settembre, secondo un gruppo della società civile. Nell’avanzata nello stato di Gezira, dove si trova Sennar, gli uomini guidati dal generale Mohamed Hamdan Dagalo sono accompagnati da mercenari stranieri, si legge sul sito di Ayin, un collettivo di giornalisti sudanesi. Tra le Rsf ci sono combattenti provenienti da Ciad, Niger, Etiopia, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan.

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Questo articolo è uscito sul numero 1580 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati