L e forze armate di Israele stanno offrendo aiuto per ottenere la residenza permanente nel paese ai richiedenti asilo africani che sono disposti a combattere, rischiando la vita, nella guerra a Gaza, riferisce un’inchiesta di Haaretz. In Israele vivono trentamila immigrati africani, tra cui 3.500 sudanesi, che non hanno un permesso di soggiorno permanente. Secondo il quotidiano israeliano la campagna di reclutamento procede in maniera organizzata, con l’aiuto di consulenti legali. Ma anche all’interno dell’esercito ha suscitato molte critiche, perché spesso sfrutta la disperazione di persone che sono scappate da un’altra guerra. Gli attacchi israeliani nella Striscia proseguono senza sosta: il 18 settembre il bilancio delle vittime reso noto da Hamas è stato di 41.272 morti. Il giorno prima le Nazioni Unite e il ministero della salute palestinese hanno annunciato che circa il 90 per cento dei bambini di Gaza sotto i dieci anni è stato vaccinato contro la poliomielite, in una campagna finita il 14 settembre. Un missile lanciato dai miliziani sciiti huthi che controllano parte dello Yemen ha colpito il 15 settembre il centro d’Israele, senza causare vittime.

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Questo articolo è uscito sul numero 1581 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati