“Per la popolazione sami le renne non sono solo animali. Sono la vita”, così dice la scrittrice svedese Ann-Helén Laestadius che con il suo romanzo La ragazza delle renne racconta come per i sami uccidere una renna non sia solo un delitto contro la proprietà ma un crimine contro tutta la comunità. Questo libro è anche una dura lezione per gli svedesi che, grazie al successo avuto in patria, stanno venendo a conoscenza della violenza della loro colonizzazione dei sami. Il romanzo comincia con Elsa, una bambina sami di nove anni, che assiste all’uccisione di un cucciolo di renna. Crescendo, il trauma di quel momento unito ad altre brutalità che subisce – bullismo, il suicidio di un amico, l’inacapacità della polizia di scoprire chi vada in giro a uccidere sempre più renne – si trasforma in rabbia. Anche se La ragazza delle renne è un romanzo, molti sami l’hanno trovato una descrizione finalmente fedele della loro difficile realtà.
Lisa Abend, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1591 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati