Nick Hamm si lascia andare a qualche follia alla Trono di spade nella sua rivisitazione del mito di Guglielmo Tell, con un cast di prim’ordine. Non si vedevano arti mozzati in questo modo dai tempi del cavaliere nero dei Monty Python. Non può mancare il momento cruciale della storia dell’eroe svizzero cinquecentesco che si ribella alla tirannia degli Asburgo, cioè quando è costretto a centrare con la sua balestra una mela sulla testa del figlio. Altri elementi (la moglie musulmana e il figlio adottivo) non fanno parte del dramma teatrale di Schiller a cui s’ispira il film. C’è anche qualche tentativo di suggerire un’estensione in stile saga dei supereroi. Ridicolo, ma gli interpreti si prendono sul serio e nel complesso il film è divertente in maniera innocente.
Peter Bradshaw, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1608 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati