Missione archeologica nel Sahara/Sapienza università di Roma

Il dna di due donne sepolte settemila anni fa nel sud della Libia ( nella foto ) rivela che appartenevano a una popolazione di pastori arrivata nel Sahara durante il periodo umido africano e rimasta isolata per millenni. Il loro genoma presenta pochi elementi in comune con i pastori migranti del Levante e una forte affinità con i cacciatori-raccoglitori marocchini. Questo, scrive Nature, suggerisce che la pastorizia fu adottata per via culturale e non tramite migrazioni, e che il Sahara ostacolava gli spostamenti anche quando era una savana rigogliosa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 111. Compra questo numero | Abbonati