Alluvioni Dopo giorni di forti precipitazioni il fiume Ndjili ha allagato gran parte di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, provocando la morte di almeno 43 persone.

Ghiacci Il National snow and ice data center (Nsidc) della Nasa ha confermato che il 22 marzo i ghiacci marini dell’Artico hanno raggiunto l’estensione massima invernale del 2025 (nell’immagine) per poi cominciare a ritirarsi. Con una superficie complessiva di 14,33 milioni di chilometri quadrati, si tratta del dato più basso da quando sono cominciate le misurazioni, superando il record precedente fissato nel 2017 e confermando una tendenza in atto da decenni. Anche i ghiacci marini dell’Antartide continuano a ritirarsi: secondo l’Nsidc il 1 marzo hanno toccato un’estensione minima estiva di 1,98 milioni di chilometri quadrati, il secondo dato più basso mai registrato e il 30 per cento in meno rispetto alla media del periodo tra il 1981 e il 2020.

Nsidc

Tempeste Almeno sette persone sono morte a causa delle forti tempeste e delle trombe d’aria che hanno colpito gli Stati Uniti centromeridionali.

Temperature Secondo l’osservatorio Copernicus quello del 2025 è stato il secondo mese di marzo più caldo mai registrato, con una temperatura media di 14,06 gradi, solo 0,08 gradi al di sotto del record stabilito nel 2024 e 1,6 in più rispetto al periodo preindustriale. In Europa invece il marzo del 2025 è stato il più caldo di sempre.

Valanghe Due sherpa nepalesi sono stati uccisi da una valanga durante l’ascesa del monte Annapurna, in Nepal.

Terremoti Un sisma di magnitudo 6,9 ha colpito l’arcipelago delle Bismarck, in Papua Nuova Guinea, senza provocare gravi danni. Altre scosse sono state registrate a Taiwan e al largo del Giappone. ◆ Il bilancio del terremoto che il 28 marzo ha colpito la Birmania è salito a più di 3.600 vittime.

Antrace Almeno cinquanta ippopotami (nella foto) e altri grandi animali sono morti di antrace nel parco nazionale Virunga, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Le cause del contagio non sono state chiarite.

Virunga National Park, Reuters/Contrasto

Api Negli Stati Uniti è in corso una moría di api domestiche senza precedenti, che ha distrutto il sessanta per cento delle colonie commerciali negli ultimi otto mesi. Tra le possibili cause ci sono la perdita di habitat, i parassiti, il cambiamento climatico e i pesticidi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1609 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati