Io e il mio compagno vorremmo avere presto un bambino e siamo già orientali sul fatto di dargli entrambi i nostri cognomi. Ma i nostri genitori, specialmente i suoi, non sembrano capire molto questa scelta e dicono che avere due cognomi è una seccatura dal punto di vista burocratico.
È così? –Angela

Dopo una sentenza della corte costituzionale del 2022 i bambini italiani assumono automaticamente il doppio cognome formato da quello della madre e quello del padre. L’ordine in cui metterli è stabilito dai genitori, che al momento della registrazione possono anche chiedere di dargli solo quello della madre o del padre. Elisabetta Navarretta, la giudice che ha scritto la sentenza, ha spiegato che l’automatismo di dare ai figli sempre e solo il cognome del padre “si traduce nell’invisibilità della madre ed è il segno di una diseguaglianza tra i genitori che si riverbera e si imprime sull’identità del figlio”. In una società ancora intrisa di maschilismo, dare ai figli i cognomi di entrambi i genitori o anche solo quello della madre è quindi una scelta politica, di cui c’è molto bisogno. Per quanto riguarda l’obiezione dei futuri nonni posso dirti questo: io ho due cognomi, l’avrai notato, e posso dirti che no, la mia vita non è stata più difficile per questo. Qualche volta mi capita che nelle liste il mio nome finisca sotto la M invece che sotto la R. Oppure che qualcuno se ne dimentichi un pezzo. Mi succede anche che al posto di Claudio mi chiamino Marcello, ma questo tocca a chiunque abbia un cognome che sembra un nome proprio, a prescindere da quanti ne ha.

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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati