Jay Gladstone, protagonista di I risvolti della fortuna, non è certo un arrivista, anche se il suo nome ci ricorda il James Gatz di Francis Scott Fitzgerald, che poi diventerà Jay Gatsby. Gladstone, come apprendiamo, è nato in una delle grandi famiglie di immobiliaristi ebrei di New York, ha ampliato l’impero commerciale che lui e i suoi fratelli hanno ereditato e ha esteso la sua generosità ai bisognosi. All’apice del suo potere, quando il libro comincia, Gladstone è ricco, riflessivo e socialmente consapevole. E possiede una squadra di basket professionistica. Il romanzo del drammaturgo e sceneggiatore Seth Greenland è ambizioso e abilmente intrecciato. I temi trattati sono quelli dell’etnia, del denaro e della celebrità. Tuttavia, il libro deve tanto agli antichi greci quanto agli autori statunitensi. Essenzialmente, questa è una tragedia classica. Il terrore e la pietà abbondano, ma ora i titanici protagonisti sono ebrei, neri, donne e altri che gli scrittori dell’antichità avrebbero relegato nella massa anonima. E tutti loro sono in balia del fato come i personaggi che li hanno preceduti, rovinati dall’ambizione, dall’imprudenza e dalla punizione cosmica. Gladstone ha anche un segreto colpevole – non ce l’hanno tutti? – che mina l’edificio virtuoso che si è costruito con tanta cura, ed è questo segreto, forse, che attira i rovesci del destino. I risvolti della fortuna è perfidamente satirico. Nonostante la natura inesorabile del fato di Gladstone, questo libro è pieno di sorprese che sembrano inevitabili non appena succedono. Soprattutto, è la storia di un uomo virtuoso che commette un terribile errore – o due – in un’epoca spietata.
Daniel Akst, The Wall Street Journal
Morti e fantasmi: questi sono i personaggi che attraversano il secondo romanzo di Maylis Besserie. Eppure non c’è nulla di sinistro o spaventoso. I fantasmi a cui dà voce esprimono il loro dolore in modo poetico. E i vivi che ne sono tormentati sanno che gli sono debitori. Sotto la penna sensibile della scrittrice, il passato bussa alla porta degli abitanti di Roquebrune-Cap-Martin (nelle Alpi Marittime). Besserie rende omaggio al grande poeta e drammaturgo irlandese William Butler Yeats (1865-1939), che risorge dalla tomba per cantare il suo amore contrastato per la sua musa Maud Gonne (1866-1953). Yeats fu originariamente sepolto nel villaggio del sud della Francia in cui vive la schiva Madeleine, prima che trasferissero le sue ossa nella natia Sligo dieci anni dopo, nel dopoguerra. Ma il poeta nazionale irlandese è davvero sepolto là? Allestendo un dialogo tra vivi e morti, tra corpi, spiriti e anime, il romanzo attinge alla biografia e alle opere di Yeats per un’indagine che si potrebbe definire psicogenealogica. Ma pur percorrendo la strada dell’onirico e dell’esoterico, la scrittura rimane elegantemente limpida. Il viaggio in Irlanda che Madeleine intraprende insieme ad altri abitanti di Roquebrune-Cap-Martin per chiedere l’esumazione del corpo del poeta è solo un pretesto per raggiungere la potenza della poesia di Yeats.
Florence Bouchy, Le Monde
Basato su un episodio del 2015 che ha smascherato la brutalità e la corruzione del dipartimento di polizia di Oakland, in California, Passeggiare la notte dà voce a Kiara Johnson, 17 anni, che, dopo la morte del padre e il ricovero forzato della madre per disintossicarsi, diventa una lavoratrice del sesso per pagare l’affitto sempre più caro. Deve anche prendersi cura del fratello maggiore Marcus, disilluso e appassionato di musica, e di Trevor, un bambino di nove anni abbandonato da un vicino. Droga, sesso e lotte di potere sono una premessa comune a molte storie. Ciò che rende Passeggiare la notte un romanzo indimenticabile è la capacità di Mottley di cambiare la nostra percezione di ciò che è represso e confinato. Lo fa entrando nella mente, nel corpo e nell’anima di Kiara, una delle giovani eroine più dure e umane della letteratura contemporanea.
Kit Fan, The Guardian
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