Il maestro giapponese rinvia forse troppo a lungo l’emergere del vero soggetto del film. Minato, un ragazzino cresciuto dalla madre vedova, sta passando un brutto momento. È vittima delle violenze dei suoi compagni di scuola o è lui stesso un violento? Seguendo il canone di Rashōmon, Kore’eda ricostruisce la vicenda partendo da punti di vista diversi. Prima quello sconvolto della madre di Minato. Poi quello di un giovane insegnante. Quando la verità emerge, il gioco del regista risulta una divagazione un po’ inutile, soprattutto rispetto alla delicatezza con cui, da lì in poi, riesce a descrivere la nascita di un legame speciale. Ryūichi Sakamoto (morto nel marzo 2023) firma la sua ultima colonna sonora.
Louis Guichard, Télérama
Giappone 2023, 124’. In sala
Stati Uniti / Regno Unito / Canada / Ungheria 2024, 119’. In sala
Alcuni sequel spingono una serie in nuove direzioni, altri riempiono gli spazi lasciati vuoti mantenendo vivo il marchio. Alien. Romulus è un adeguato riempitivo. È un horror di azione e avventura con un’eroina non travolgente, un androide simpatico e l’inevitabile serie di personaggi usa e getta. Gli eventi si svolgono tra Alien di Ridley Scott e Aliens di James Cameron. La storia è piena di elementi familiari. Rain (Spaeny) vive e lavora in una tetra colonia mineraria. Vuole abbandonare il pianeta a tutti i costi e l’occasione si presenta quando insieme ad alcuni amici provano la fuga sfruttando dei materiali che si trovano in una stazione spaziale abbandonata in orbita sopra la colonia. Non ci vorrà molto a scoprire perché la stazione è stata lasciata lì.
Manhola Dargis,The New York Times
Stati Uniti 2024, 130’. In sala
Ecco un film che deve rispondere ad aspettative importanti: quelle di sei milioni di persone che hanno comprato il romantico, emozionante e traumatico romanzo di Colleen Hoover da cui è tratto questo adattamento. L’aspirante fiorista Lily (Lively) s’innamora del bel neurochirurgo Ryle (Justin Baldoni). Ma quando riappare il suo amore adolescenziale Atlas (Brandon Sklenar), Lily è costretta a misurarsi con il passato e affrontare i traumi del presente. Il film ha i suoi difetti (i cliché non mancano e dura un po’ troppo), ma gestisce bene le cose importanti (abuso, trauma, recupero). E non mancano momenti di vera tensione.
John Nugent, Empire
Stati Uniti / Canada 2024, 105’. In sala
Ci sono film che dispensano simbolismi delicatamente, come briciole su un sentiero nel bosco. Ma nell’ultimo thriller di M. Night Shyamalan l’idea simbolica è scatenata con la potenza di un tuono. Dubito che Shyamalan lo ammetterebbe e magari il concetto non è neanche voluto. Ma è quello che dà al film più grinta di qualsiasi altro elemento della sua trama ipercostruita e disumana: la vita in famiglia uccide. In questo senso il titolo del film potrebbe suonare brutalmente letterale. Cooper, vigile del fuoco di Filadelfia, accompagna la figlia a un concerto e diventa l’oggetto di una spietata caccia all’uomo. Per chi non teme spoiler, l’intera trama del film è su Wikipedia. Ma al fondo c’è la doppia vita che conduce Cooper, lo sforzo devastante che compie per risultare un padre e un marito amorevole, anche se capace di atti atroci.
Richard Brody, The New Yorker
Francia / Belgio 2023, 89’. In sala
Sandra e Rémy sono felici ma non riescono ad avere figli. Uno specialista li informa che soffrono della “sindrome degli amori passati” e potranno superarla solo andando a letto di nuovo con i loro ex. Lei ne ha tanti, lui molti meno. Ann Sirot e Raphaël Balboni stravolgono maliziosamente gli schemi in questa commedia sul poliamore ai tempi di Tinder. Il fascino degli attori e la malinconia dei personaggi danno al film qualcosa di aggraziato.
Sophie Grassin, Le Nouvel Obs
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