Nel 1985 la ex pornostar con un passato oscuro Maxine Minx vuole sfondare a Holly-wood. Il primo passo è accaparrarsi il ruolo da protagonista nel sequel femminista di un horror in costume. Poi però alcune persone vicine a lei cominciano a essere brutalmente assassinate. Dopo X e Pearl, Ti West chiude in grande stile la sua trilogia con uno slasher avvincente che è sia un omaggio affettuoso agli anni ottanta e al periodo d’oro del genere sia una vivace e divertente riflessione sulla relazione tra donne e potere a Hollywood. Mia Goth domina la scena, ma è ottimo il cast di contorno con Elizabeth Debicki, Giancarlo Esposito, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale e un Kevin Bacon particolarmente viscido.
Lou Thomas, TimeOut
Stati Uniti / Regno Unito / Nuova Zelanda 2024, 103’. In sala
Francia / Regno Unito 2024, 111’. In sala
Non è una sorpresa che il rifacimento di The crow, thriller gotico maledetto del 1994, sarebbe stato un fiasco. Il travagliato sviluppo del film è cominciato nel 2008, ha coinvolto vari registi e attori ed è uscito in sordina senza sollevare particolari aspettative. Quello che sorprende è quanto sia pessimo il risultato finale. Un disastro da mani nei capelli con una trama incoerente e una realizzazione sciatta, destinato a entrare negli annali dei remake più inutili della storia. Insalvabile.
Benjamin Lee, The Guardian
Stati Uniti / Danimarca / Svezia 2023, 96’. In sala
Una famiglia è bloccata in un negozio di mobili quando l’anziana madre si siede su un divano e rifiuta di alzarsi. Simbolicamente il negozio di arredamenti è un concentrato di frustrazioni domestiche e soluzioni insoddisfacenti: la vera corrente sotterranea dell’esordio dello svedese Niclas Larsson. La farsa, che si evolve in un realismo magico e drammatico, comincia quando David (McGregor) mette in pausa la sua precaria vita per convincere sua madre (Burstyn) ad alzarsi. Mentre gli altri fratelli sono più passivi, è evidente che David vuole disperatamente trasformare l’ostinazione della madre nell’occasione per la loro prima e unica riunione di famiglia. Varie ansie esterne e la presenza sfuggente e quasi onnisciente dei proprietari del negozio aumentano la tensione. Il grande pregio del film è di catturare la disperazione di fronte agli interrogativi e ai rimpianti sollevati dalla fine della vita di una persona amata.
Daniella Mazzio, Chicago Reader
Francia / Svizzera / Belgio 2024, 92’. In sala
Il primo lungometraggio di Maxime Rappaz, regista svizzero uscito dall’ambiente della moda, è un racconto delicato e sensuale della curiosa routine di Claudine (Balibar). Ogni martedì lascia la sua valle, salta su una teleferica e sale in un ristorante a 2.500 metri. Con la complicità del maître sceglie uno sconosciuto di passaggio e si offre a lui. Il resto della settimana questa sarta casalinga si prende cura del figlio disabile che dipende totalmente da lei. Quando un amante occasionale decide di fermarsi qualche giorno in più si apre una breccia nella routine e il film si lascia invadere da gesti e percorsi nuovi.
Maroussia Dubreuil, Le Monde
Stati Uniti 2024, 102’. In sala
L’attrice Zoë Kravitz passa dietro la macchina da presa per offrirci un racconto inquietante di coercizione, violenza e cancel culture. Frida e Jess stringono un’improbabile amicizia con un magnate della tecnologia travolto da uno scandalo di abusi. L’uomo le invita sulla sua lussuosa isola privata. Una volta lì, isolate dal mondo le due amiche si perdono tra relax in piscina, cibo delizioso e droghe psichedeliche. Dopodiché Kravitz svela lentamente la realtà ispirandosi forse a Get out. Un thriller efficace e incisivo che rivela una regista di grande energia e talento e mostra Channing Tatum da un punto di vista assolutamente inedito.
Sophie Butcher, Empire
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