Editoriali

Le relazioni pericolose di Meloni

Il 4 gennaio Giorgia Meloni ha fatto una visita lampo a Donald Trump: forse per parlare anche dell’affare da un miliardo e mezzo di euro che potrebbe concludere con il suo attuale miglior amico Elon Musk?

Un’ipotesi ridicola, ha fatto sapere la presidente del consiglio italiana. Eppure, al di là delle indiscrezioni, ci sono anche e soprattutto progetti concreti in questo senso: sembra infatti che la Space-X, l’azienda aerospaziale di Musk, già dal 2023 sia coinvolta in trattative riservate per aggiudicarsi la gestione delle comunicazioni e dell’apparato di sicurezza delle forze armate e della protezione civile in Italia. Secondo il governo, però, sarebbero in corso come di consueto trattative con varie aziende, senza che per il momento sia stata presa alcuna decisione. C’è da sperare che le cose stiano davvero così: un accordo con quella di Musk sarebbe infatti molto rischioso.

È perfettamente normale che gli stati, anche nei settori della difesa e della sicurezza, si riforniscano da aziende private, ma l’accordo con Elon Musk costituirebbe un caso a parte. A dargli un sapore del tutto particolare basterebbe l’intesa che sembra esserci tra l’uomo più ricco del mondo e la donna a capo del governo di Roma: i due flirtano pubblicamente o almeno mostrano una grande e reciproca ammirazione.

Ma oltre a questo, c’è pure il fatto che Musk si intromette nelle campagne elettorali per favorire la destra populista, arrivando perfino a chiedere il carcere per il premier britannico. E visti questi suoi comportamenti bisogna chiedersi per quali obiettivi voglia impiegare le sue aziende.

La Space-X è un’impresa incredibilmente avanzata dal punto di vista tecnologico e i satelliti Starlink non hanno rivali. Ma davvero l’Italia, per prima in Europa, dovrebbe correre il rischio di consegnare le proprie telecomunicazioni nelle mani di Elon Musk?

Non sarebbe meglio che l’Unione europea, di cui l’Italia fa parte, offrisse una valida alternativa, decidendosi finalmente a costruire un proprio sistema satellitare? Purtroppo per ora non si è dedicata abbastanza attenzione a progetti simili, in cui s’investe troppo poco. Anche in Germania. ◆ sk

I taliban vogliono donne invisibili

In Afghanistan l’emarginazione delle donne prosegue senza pietà. L’ultima decisione del regime, annunciata il 28 dicembre, prevede che i muri dei palazzi residenziali che si affacciano sugli spazi pubblici siano senza finestre. Evidentemente il fatto che le donne siano chiuse in casa non basta più: devono diventare invisibili. Fin dal loro ritorno al potere, nel 2021, i taliban non hanno mai smesso di attaccare i diritti fondamentali delle donne, private del diritto all’istruzione ed estromesse dal mercato del lavoro. Ad agosto una legge ha portato a livelli assurdi la cancellazione della presenza femminile dagli spazi pubblici, con il divieto di cantare o di leggere a voce alta. A ottobre è stato vietato alle donne di recitare il Corano in presenza di altre, come se una preghiera di gruppo possa costituire una minaccia.

La denuncia di questo orrore non può arrivare solo dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e dai governi occidentali, la cui credibilità si è ormai sgretolata a forza di compromessi tra i valori che pretendono di difendere e i loro interessi. I taliban, a capo di un governo che non è stato riconosciuto da nessun paese dopo il loro ritorno al potere, sembrano convinti che il tempo giochi in loro favore.

Subordinare i princìpi alla realpolitik è una scelta miope. In questa guerra contro le donne è in gioco il destino del paese: difficilmente potrà uscire dalla situazione di sottosviluppo in cui è sprofondato se continuerà a sottoporre metà della sua popolazione a un apartheid di genere.

A giugno le Nazioni Unite avevano accettato la richiesta dei taliban aprendo a Doha, in Qatar, delle trattative da cui sono stati esclusi i rappresentanti della società civile afgana, compresi alcuni movimenti per la difesa dei diritti delle donne. L’accanimento verso le donne che ne è seguito dimostra che il dialogo non sta producendo alcun risultato. ◆ as

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1596 - 10 gennaio 2025
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