La polacca Joanna Fabicka è autrice di numerosi libri per adulti e bambini. Il suo Rutka _ è stato incluso nella lista The white ravens tra i libri più belli del mondo. Certo è una responsabilità. Ma _Rutka, per fugare ogni dubbio, è davvero un libro appassionante, dove il passato prende per mano il presente e danza fino a creare mondi magici, unici nel suo genere. La storia comincia in un cortile come tanti, a Lòdz, in Polonia. Qui c’è una ragazza di nome Zosia che si annoia. Vorrebbe una magia o anche solo qualcosa da fare o qualcuno da incontrare. Sarà esaudita. Rutka è una bambina strana, dai capelli rossi. È stato facile trovarla, è bastato scostare i rami del salice. A Zosia tutto sembra diverso. La via. I palazzi scrostati che sembrano più integri. E anche il salice gli sembra più slanciato, più giovane. Possibile? Quella ragazza trovata per caso, una ragazza dagli occhi grandi e dalla treccia rossa, la prende per mano e la porta in giro. È un viaggio strano quello delle due ragazze, nel cuore della tragedia degli ebrei polacchi durante la seconda guerra mondiale, il loro dolore la loro resistenza, l’orrore provocato dagli occupanti nazisti. Ma nel libro niente è veramente esplicito. Tutto viene filtrato con le lenti dell’infanzia che tutto vede, tutto trasforma.

Igiaba Scego

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Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati