Daniela Cologgi scrive un romanzo young adult intelligente, profondo e contemporaneo, su adolescenti, prevaricazione e svolte inaspettate della vita. In Uno contro tutti con una prosa attenta, pur nella semplicità diretta di un discorso senza troppi fronzoli, l’autrice sa sviscerare con grande maestria il tema del bullismo. Un tema che spesso compare nei libri per ragazzi con un carico di moralismo che soffoca la costruzione di un sentire comune. Invece Cologgi mette in scena la complessità, l’ambiguità di chi si può trovare contemporaneamente a essere sia vittima sia carnefice. Questo succede a Manuel. È il classico bullo strafottente, che divide il mondo in fighi e sfigati. Manuel con le sue bravate fa soffrire le persone intorno a lui e ci gode. Un narciso in cerca di like, consenso e voglia di menare le mani. Ma i bulli tendono a esagerare e lui è costretto a cambiare scuola. E nella nuova realtà vuole ricominciare da capo come se niente fosse. Ma è lì che si trasforma in una vittima. Potremmo dire che ha quello che si merita. E invece Cologgi ci fa capire che è il meccanismo a essere sbagliato, tossico. E che se si vuole combatterlo si deve lavorare sulle persone, non facendole mai sentire sole. Igiaba Scego
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Questo articolo è uscito sul numero 1500 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati