Katerina Poladjan è un’artista cosmopolita ed eclettica, nata a Mosca da genitori di origini armene. Sua madre era una storica dell’arte e giornalista, suo padre un artista di livello internazionale. Nel 1979 lasciò Mosca con la famiglia ed emigrò a Berlino Ovest. Ha vissuto anche a Roma e Vienna. Nella sua vita più città, più vite. La sua opera è segnata profondamente da queste geografie. La musica del futuro, l’ultimo libro di Poladjan, non è stato scritto apposta per i ragazzi, ma ha quella freschezza che soprattutto i più giovani potranno apprezzare. Ci fa assapporare un momento quasi mitico, il giorno dell’ascesa al potere di Gorbačëv, attraverso l’intreccio di quattro generazioni di donne che vivono in una kommunalka, una casa comune, in Siberia. Persone diverse che condividono uno spazio ristretto. Gli spazi privati sono minimi. È una comunità di emergenza. Il personaggio di Janka s’ispira a una cantante punk russa morta a 23 anni che, si dice, era anarchica e selvaggia. Un libro di estrema umanità in un tempo che sta cambiando per sempre. Utile per avvicinare i ragazzi alla storia della fine del novecento. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1539 di Internazionale, a pagina 91. Compra questo numero | Abbonati