Sì alle nozze omosessuali

Santiago del Cile, 7 dicembre 2021 (MARTIN BERNETTI, AFP/Getty Images)

Dopo varie ore di dibattito, il 7 dicembre il parlamento cileno ha approvato la legge che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il progetto, ricorda Bbc mundo, era stato presentato nel 2017 dal governo della presidente socialista Michelle Bachelet. A giugno di quest’anno il successore Sebastián Piñera (centrodestra) ha sorpreso una parte della sua maggioranza chiedendo di accelerare la sua approvazione. Secondo La Tercera, questo risultato storico è una conseguenza dei cambiamenti recenti della società cilena. Il 19 dicembre in Cile ci sarà il secondo turno delle elezioni presidenziali. ◆

Guaidó perde sostegno

Adriano Machado, Reuters/Contrasto

Il 5 dicembre Julio Borges ( nella foto ), uno dei politici più importanti dell’opposizione al governo di Nicolás Maduro, ha preso le distanze dalla leadership di Juan Guaidó, che nel 2019 si era proclamato presidente ad interim del Venezuela ed era stato riconosciuto dagli Stati Uniti e da decine di altri paesi. Secondo Borges, scrive Efecto Cocuyo, il governo ad interim non è più uno strumento di lotta politica, la sua strategia ha fallito e l’opposizione venezuelana ha perso legittimità per una serie di errori e per mancanza di trasparenza.

Ucciso El Paisa

Il 5 dicembre alcuni mezzi d’informazione hanno annunciato la morte di Hernán Darío Velásquez, noto come “El Paisa”, un comandante dissidente delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Velásquez sarebbe stato ucciso nello stato venezuelano di Apure da alcuni mercenari che cercavano di catturarlo per avere una ricompensa. “El Paisa”, scrive El Espectador, “era entrato nella guerriglia negli anni ottanta. Poi era stato negoziatore nei colloqui di pace all’Avana, ma nell’agosto del 2019 era apparso in un video del gruppo dissidente Segunda Marquetalia”.

Un diritto in bilico

Aborti ogni mille donne (tra i 15 e i 44 anni) negli Stati Uniti. Dal 1973, anno della sentenza Roe contro Wade

La corte suprema degli Stati Uniti ha cominciato ad ascoltare i pareri delle parti su una legge del Mississippi che vieta l’interruzione di gravidanza dopo la quindicesima settimana di gestazione. La decisione finale arriverà a giugno del 2022, ma a giudicare dai primi interventi i sei giudici conservatori (che sono in maggioranza) sembrano orientati a confermare la legge. “Una decisione di questo tipo potrebbe avere conseguenze per tutto il paese, non solo per il Mississippi”, spiega l’Atlantic. Negli Stati Uniti l’aborto è legale a livello federale grazie a una sentenza (Roe contro Wade) del 1973, ma la questione non è mai stata affrontata al congresso. Da quando fu emessa, la sentenza è stata confermata più volte dalla corte suprema, ma i nuovi equilibri nel massimo organo della giustizia statunitense potrebbero portare al ribaltamento di quel precedente. Se così fosse, ogni stato potrebbe adottare la propria legge sull’aborto, e negli stati più conservatori diventerebbe quasi impossibile interrompere una gravidanza.

Le colpe dei genitori

I genitori di Ethan Crumbley, il ragazzo di 15 anni che ha ucciso quattro studenti in una scuola del Michigan, sono stati incriminati per omicidio colposo. Secondo la procura, Jennifer e James Crumbley avrebbero regalato al figlio l’arma usata nella strage e avrebbero ignorato i comportamenti preoccupanti che il ragazzo aveva mostrato e che gli insegnanti avevano denunciato nei giorni prima della strage. Il Washington Post spiega che in trenta stati i genitori sono obbligati per legge a tenere le armi fuori della portata dei figli, ma raramente vengono incriminati per le uccisioni nelle scuole. “Più della metà delle stragi degli ultimi 22 anni si sarebbero potute evitare se i ragazzi non avessero avuto accesso alle armi”.

Brasile Il 3 dicembre un giudice del tribunale supremo federale ha ordinato l’apertura di una nuova inchiesta contro il presidente Jair Bolsonaro. L’accusa è di aver diffuso informazioni false sui legami tra vaccino contro il covid-19 e l’aids.

Haiti Secondo il gruppo Christian aid ministries, il 5 dicembre sono stati liberati tre dei diciassette missionari statunitensi sequestrati a metà ottobre dalla gang 400 Mawozo, che aveva chiesto un riscatto di un milione di dollari per ogni ostaggio. Nelle mani della banda criminale restano dodici persone.

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1439 - 10 dicembre 2021
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