Europa

Trasferimenti volontari

Il 10 giugno il consiglio dell’Unione europea ha approvato la proposta francese per la redistribuzione volontaria dei richiedenti asilo. Concepito come una soluzione temporanea in attesa della riforma della politica su asilo e migrazioni, il piano punta al trasferimento di almeno diecimila persone dai paesi di primo arrivo. Secondo Euobserver finora Croazia, Francia, Germania, Irlanda e Portogallo si sono impegnati ad accogliere settemila persone. Intanto, il piano britannico di delegare al Ruanda la gestione dei richiedenti asilo arrivati in territorio britannico è già in crisi. La Corte europea dei diritti umani ha infatti bloccato il volo che trasferiva i primi migranti nel paese africano.

Mai così a secco

Constância, Portogallo (Horacio Villalobos, Corbis/Getty)

Portogallo

“Il Portogallo sta attraversando la peggior siccità di sempre”, titola il quotidiano I. Il mese di maggio è stato il più caldo mai registrato e le precipitazioni sono state il 13 per cento della media stagionale. La situazione è particolarmente critica in Algarve. Il governo sta preparando un piano d’emergenza per garantire almeno le forniture essenziali.

Di nuovo in crisi

Dopo sei mesi di apparente stabilità, la Bulgaria è precipitata in una nuova crisi politica. Il leader del partito populista Itn, l’ex cantante Slavi Trifonov, ha annunciato l’uscita della sua formazione dal governo di coalizione entrato in carica a dicembre 2021, al termine di un anno in cui i bulgari erano stati chiamati a votare per tre volte. L’esecutivo, guidato dall’economista Kiril Petkov, è ancora in piedi, ma senza maggioranza parlamentare. Secondo Rfl/Rl, “il governo è sempre più debole ed è solo questione di tempo prima che cada. Ma qualunque cosa succeda, una certezza c’è: la Bulgaria sta rallentando la sua marcia verso l’adozione dell’euro, le speranze di un miglioramento nei rapporti con la Macedonia del Nord stanno svanendo, e l’obiettivo di riformare la giustizia e istituire una commissione contro la corruzione davvero efficace è sempre più lontano”.

Il protocollo che divide

Londra, 13 giugno 2022 (Vuk Valcic, SOPA Images/LightRocket/Getty Images)

La Brexit è ancora motivo di tensione tra Regno Unito e Unione europea. Il governo del premier Boris Johnson ha infatti annunciato di voler modificare l’accordo sul protocollo irlandese, che punta a evitare i controlli alla frontiera in Irlanda dopo l’uscita dal mercato unico. Londra ha minimizzato parlando di “piccoli aggiustamenti”, ma le novità sono sostanziali: meno controlli sulle merci in transito dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord e niente supervisione della Corte europea di giustizia su possibili controversie. Bruxelles ha accusato i britannici di una “grave violazione” degli accordi, annunciando azioni legali. Secondo l’Irish Independent, la mossa di Johnson “danneggia i rapporti tra Unione europea e Regno Unito in un momento critico per l’Europa, intacca la reputazione internazionale di Londra e mette a rischio le relazioni anglo-irlandesi”. ◆

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1465 - 17 giugno 2022
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