Asia e Pacifico

Una nuova ondata di lockdown

Zhengzhou, Cina, 30 ottobre 2022 (VCG/Getty)

Acausa della politica “zero covid” imposta dal presidente Xi Jinping, in Cina si moltiplicano i lockdown. Il 31 ottobre le autorità hanno dato l’ordine di chiudere Disneyland a Shanghai dopo l’accertamento di dieci casi d’infezione. “Centinaia di persone sono rimaste bloccate all’interno del parco dei divertimenti”, racconta la Bbc. “E potranno uscire se un test per il covid mosterà che non sono contagiate”. Negli stessi giorni un numero imprecisato di persone è scappato a piedi dal polo industriale Foxconn di Zhengzhou, nella Cina centrale, che ospita duecentomila lavoratori. A metà ottobre, dopo alcuni casi d’infezione, l’azienda, che rifornisce la Apple e stava lavorando al nuovo iPhone 14, ha costretto gli operai a non lasciare la fabbrica e a mangiare nei dormitori senza fornire ai malati le cure necessarie. Ventimila persone se ne sono già andate, anche se la Foxconn lo smentisce. La fuga, che per alcuni ha voluto dire percorrere fino a cento chilometri a piedi, dimostra che “i cinesi hanno ancora paura del covid”, scrive il South China Morning Post. La Cina ha un basso tasso di vaccinazione, specialmente tra gli anziani. E i suoi vaccini si sono rivelati poco efficaci. Non è chiaro per quanto tempo l’economia cinese potrà sostenere le chiusure. Bloomberg scrive che tra i delegati tedeschi in visita a Pechino il 4 novembre insieme al cancellier Olaf Scholz figurano alcuni dirigenti della Biontech, l’azienda che ha sviluppato il vaccino a mRna insieme alla Pfizer. ◆

Scalata a Miss universo

Bangkok, 27 ottobre 2022 (Athit Perawongmetha, Reuters/Contrasto)

Jakkaphong Jakrajutatip ( nella foto ) è una ricca imprenditrice molto conosciuta in Thailandia. Alla fine di ottobre il suo gruppo, che opera nel campo delle telecomunicazioni, ha acquistato per venti milioni di dollari la Miss universe organisation (Muo), la società che gestisce il concorso di bellezza Miss universo. “È la prima volta che una donna è a capo della competizione”, scrive The Nation. “E Jakrajutatip ha già annunciato che vuole renderla più inclusiva. La prossima edizione, che si svolgerà nel 2023 a New Orleans, sarà aperta per la prima volta anche alle donne sposate, divorziate o con figli”.

Prigionieri nativi

In Australia negli ultimi quarant’anni il tasso d’incarcerazione è più che raddoppiato, passando da 96 a 202 detenuti ogni centomila abitanti. “L’aumento è in controtendenza rispetto all’incidenza di omicidi e rapine, che nello stesso periodo si è dimezzata, e riguarda principalmente la popolazione nativa”, scrive il Canberra Times. “Il tasso di incarcerazione degli indigeni in Australia è superiore a quello degli afroamericani negli Stati Uniti”. Una discriminazione che diventa ancora più evidente se si prendono in considerazione i dati relativi alle detenzioni minorili: in questo caso il rapporto tra giovani di origine nativa e gli altri è di venti a uno.

La strage sul ponte sospeso

Morbi, 31 ottobre 2022 (Nandan Dave, Anadolu Agency/Getty)

Il 30 ottobre un ponte sospeso è collassato causando la morte di almeno 135 persone a Morbi, nello stato indiano del Gujarat. Secondo Scroll.in la passerella sul fiume Machchhu, di epoca coloniale, era appena stata riaperta ai visitatori dopo la manutenzione, e al momento dell’incidente più di cinquecento turisti la stavano attraversando: “Un numero troppo alto rispetto alle 25 persone solitamente ammesse. Per questo il gestore dell’attrazione è accusato di negligenza e nove persone sono state arrestate”. Con le ricerche ancora in corso, il 1 novembre il primo ministro Narendra Modi ha visitato il luogo della tragedia.

La giunta militare usa armi russe

“Alcune delle armi usate per uccidere in Ucraina sono le stesse impiegate in Birmania. E vengono dalla stessa fonte: la Russia”. Il 26 ottobre il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Birmania, Tom Andrews, ha sollecitato la comunità internazionale a decidere sanzioni a carico della giunta militare al potere nel paese, come si è fatto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Il viceambasciatore russo all’Onu, Gennady Kuzmin, ha liquidato il rapporto come “poco corroborato dai fatti” e ha intimato ad Andrews “di occuparsi della Birmania invece che dell’Ucraina”. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è stato a lungo diviso sui provvedimenti da prendere nei confronti della giunta militare che nel febbraio 2021 ha deposto Aung San Suu Kyi, si legge su Al Jazeera. Il Regno Unito ha proposto una risoluzione in cui si chiede di fermare le violenze e si minacciano sanzioni nel caso in cui la giunta non rilasci tutti i prigionieri politici, inclusa Suu Kyi. Ma per passare la proposta deve ottenere il voto di nove stati su quindici e nessun veto dai membri permanenti, tra cui ci sono la Cina e la Russia.

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1485 - 4 novembre 2022
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