Migliaia di persone hanno partecipato il 5 novembre alle proteste contro il presidente Pedro Castillo (sinistra), in carica dal giugno 2021 e accusato di corruzione. “A Lima, la capitale, il corteo è stato disperso dalla polizia, che ha lanciato gas lacrimogeni contro i manifestanti per evitare che raggiungessero la sede del parlamento e il palazzo del governo”, scrive l’Afp. I partecipanti al corteo, chiamato Reacciona Perú (Perù reagisci), hanno chiesto la destituzione di Castillo, perché lo considerano inadatto ad affrontare la grave crisi economica del paese, con l’aumento della povertà e del costo della vita. ◆
La fine del blocco
“Il boss criminale Jimmy Chérizier detto Barbecue (nella foto), leader della coalizione di bande criminali G9 Famiglia e alleati, il 6 novembre ha reso noto con un videomessaggio online che il terminal petrolifero di Varreux e il porto di Port-au-Prince sono di nuovo agibili”, scrive il Miami Herald. I criminali avevano preso il controllo del terminal a settembre, interrompendo il rifornimento di benzina e acqua potabile in tutto il paese. Gli ospedali, le scuole e molti negozi erano stati costretti a chiudere.
Vittoria facile per Ortega
“Dopo le elezioni comunali del 6 novembre il Frente sandinista de lib eración nacional (Fsln) del presidente Daniel Ortega e della moglie e vicepresidente Rosario Murillo controlla tutti i 153 comuni del Nicaragua”, si legge sul Confidencial. Allo scrutinio hanno partecipato solo candidati dell’Fsln e di altri partiti alleati con il governo autoritario di Managua, aggiunge il giornale. Secondo l’organizzazione indipendente Urnas abiertas l’astensione è stata alta, intorno all’82 per cento, e in molte città del paese i funzionari sandinisti hanno costretto le persone ad andare a votare.
Scambio di favori
I l tentativo della Russia d’influenzare l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e la recente invasione dell’Ucraina sono stati trattati in gran parte come due storie separate. In realtà, sostiene Jim Rutenberg in una lunga inchiesta sul New York Times Magazine, le due vicende sono strettamente legate. “Nell’estate del 2016 Paul Manafort, il responsabile della campagna elettorale di Donald Trump, s’incontrò con Paul Kilimnik, un cittadino russo che gestiva un ufficio dell’azienda di consulenza internazionale di Manafort a Kiev, in Ucraina. Kilimnik gli presentò un piano segreto che prevedeva la creazione di una repubblica autonoma nell’Ucraina orientale, dando a Putin il controllo del cuore industriale del paese, in cui i ‘separatisti’ sostenuti dal Cremlino stavano conducendo una guerra ombra da due anni”. Gli inquirenti statunitensi hanno poi scoperto che Kilimnik lavorava per il Cremlino. In quel periodo Trump faceva capire di voler mettere in discussione una politica estera decennale che sosteneva un’Ucraina libera e unita, mentre Mosca intensificava gli sforzi per danneggiare la candidata democratica Hillary Clinton. Putin, sostiene Rutenberg, si aspettava che Trump ricambiasse il favore aiutandolo a trasformare l’Ucraina in uno stato vassallo di Mosca .
Carcere gigante
“Il ministero della giustizia il 4 novembre ha reso noto che dall’inizio dello stato d’emergenza, lo scorso marzo, sono stati arrestati 56.717 presunti affiliati delle bande criminali”, scrive El Tiempo. Il viceministro Osiris Luna ha spiegato che molti saranno rinchiusi nel Centro de confinamiento del terrorismo, una megaprigione di massima sicurezza voluta dal presidente Nayib Bukele e in costruzione a Tecoluca, nel centro del paese. Lo stato d’emergenza autorizza gli arresti senza il mandato di un giudice, sospende la libertà d’associazione, impedisce alla persona detenuta di avere un giusto processo ed estende da tre a quindici giorni il fermo di polizia. La misura è stata criticata dalle associazioni che difendono i diritti umani.
Messico Il 4 novembre il senato ha approvato la riforma della legge federale sul lavoro, che dal 1 gennaio 2023 porterà da sei a dodici giorni le ferie retribuite dopo il primo anno d’impiego. I giorni di vacanza pagati aumenteranno di due per ogni anno successivo di servizio, fino a un massimo di venti.
Stati Uniti Nikolas Cruz, l’uomo che nel 2018 ha ucciso diciassette persone in una scuola di Parkland, in Florida, è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di ottenere la libertà condizionale.
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