Dopo quindici anni di attività il centro lgbt+ di Pechino – una delle più importanti organizzazioni contro le discriminazioni sessuali e di genere in Cina – ha annunciato la chiusura “per ragioni fuori dal suo controllo”. Fondata nel 2008, l’organizzazione negli anni ha svolto attività fondamentali come istruire gli psicologi sui danni della terapia di conversione, che consiste nel cercare di “convertire” le persone omosessuali. Le autorità hanno depenalizzato l’omosessualità nel 1997 ma la discriminazione delle persone lgbt+ è molto diffusa, scrive l’Hong Kong Free Press.
Chiude il centro lgbt+ di Pechino
Incontri pericolosi
Un turista è stato ucciso da un orso bruno mentre stava pescando su un lago nell’Hokkaido, l’isola più a nord del Giappone. Le autorità hanno lanciato un’allerta per gli incontri sempre più frequenti tra i visitatori inesperti e gli animali selvatici, il cui numero negli ultimi anni è cresciuto, anche perché la caccia è diminuita, scrive l’Asahi Shimbun.
Il ciclone sugli sfollati
Centinaia di persone risultano disperse dopo che intorno a Sittwe, nello stato birmano del Rakhine, il 14 maggio il ciclone Mocha si è abbattuto sui campi profughi dove vivono 140mila sfollati rohingya. Secondo le testimonianze, il giorno prima i militari avevano avvertito chi abitava nei campi lungo la costa di andarsene, senza però facilitare l’allontanamento né mettere a disposizione mezzi con cui scappare. Molti dei rohingya ospitati nell’area hanno dovuto lasciare le loro case dieci anni fa, e sono costretti dall’esercito a vivere nei campi senza possibilità di muoversi liberamente e senza documenti.
Un premier senza rivali
La commissione elettorale cambogiana ha squalificato dalle elezioni di luglio il principale partito d’opposizione, il Konabaksa phleungtien (Candlelight party), per irregolarità nella registrazione, scrive Nikkei Asia. Questo significa che il Partito popolare cambogiano del primo ministro Hun Sen non avrà rivali. Altri dieci partiti si sono iscritti per partecipare alle prossime elezioni, ma il Candlelight party era l’unico in grado di tenere testa al partito del governo. Hun Sen, che guida il paese da 38 anni, nel 2018 aveva fatto sciogliere il Partito di soccorso nazionale della Cambogia (Cnrp), dalle cui ceneri è poi nato il Candlelight party. Lo scorso marzo aveva fatto condannare a 27 anni di prigione per cospirazione con forze straniere Kem Soka, l’ex leader del Cnrp, eliminandolo così dalla competizione elettorale. ◆
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