La partita di Mbs

Il settimanale marocchino Tel Quel scrive che il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, detto Mbs, vuole “comprarsi” l’organizzazione dei mondiali di calcio maschile del 2030. “Nonostante la solidità della candidatura di Marocco, Spagna e Portogallo, l’Arabia Saudita porta avanti un’offensiva formidabile, usando un argomento schiacciante: soldi a volontà”. Il giornale spiega che Mbs ha deciso di trasformare il paese in un centro del calcio mondiale. Il 5 giugno Riyadh ha annunciato che alcune squadre del campionato saudita saranno privatizzate e il 75 per cento sarà rilevato dal Public investment fund (Pif), il fondo sovrano del paese, che non ha limiti di spesa sui compensi che può offrire ai giocatori. Il regno ha convinto alcuni atleti a giocare nel suo campionato: dopo il portoghese Cristiano Ronaldo sono arrivati i francesi N’Golo Kanté e Karim Benzema. Mbs sa che, oltre a rendere l’economia meno dipendente dal petrolio e dal gas, lo sport può rafforzare la sua immagine all’estero e servire da collegamento tra la famiglia reale e il popolo, conclude il giornale marocchino. ◆

La criminalità è un problema

Foto di Ahmad Gharabli, Afp/Getty

Migliaia di persone hanno protestato il 9 giugno in seguito ai funerali di cinque arabi israeliani ( nella foto ) uccisi il giorno prima nel corso di una sparatoria in un autolavaggio di Yafia, una città araba a ovest di Nazareth, probabilmente in uno scontro tra gang rivali. The Times of Israel ricorda che dall’inizio dell’anno circa cento persone sono morte nelle violenze legate alla criminalità all’interno della minoranza araba israeliana. I manifestanti hanno accusato il governo di estrema destra di ignorare il problema.

rdc

Campi sotto attacco

Più di 45 persone sono rimaste uccise il 12 giugno quando il gruppo armato Codeco ha attaccato il campo profughi di Lala, nella provincia dell’Ituri, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. La Codeco è una delle 120 milizie che imperversano in questa parte del paese e ha già attaccato dei campi profughi in passato, scrive Al Jazeera. Su un totale di 5,6 milioni di sfollati che vivono in territorio congolese, 1,5 milioni si trovano nell’Ituri. Lì, tra la metà di aprile e la metà di maggio, settantamila persone hanno dovuto abbandonare le loro case per sfuggire alla violenza delle milizie.

Conseguenze internazionali

Il 9 giugno la giunta sudanese guidata dal generale Abdel Fattah al Burhan ha dichiarato persona non gradita Volker Perthes, l’inviato delle Nazioni Unite e principale mediatore nel conflitto in corso tra l’esercito regolare e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf). Da metà aprile i combattimenti hanno causato più di 860 morti e costretto 1,4 milioni di persone ad abbandonare le loro case. Ma gli effetti sulla popolazione civile potrebbero andare oltre. L’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha avvertito che gli scontri ostacolano la stagione della semina. Se si considera che i prezzi dei prodotti alimentari e di prima necessità sono aumentati notevolmente, si corre il rischio di una carestia. I negoziatori impegnati nei colloqui sulla diga Grand ethiopian renaissance (Gerd) esprimono preoccupazione anche per l’interruzione delle trattative sulla gestione della grande infrastruttura, che secondo Egitto e Sudan rischia di compromettere la portata del fiume Nilo. Il quotidiano Al Araby Al Jadid scrive che la situazione attuale favorisce l’Etiopia. Allo stesso tempo Addis Abeba potrebbe approfittare del vuoto di potere a Khartoum nella disputa sul triangolo di Al Fashagha, un’area fertile al confine tra i paesi, dove i contadini etiopi hanno ripreso a coltivare i campi.

Sostegni dirottati

Adama, 8 settembre 2022 (Tiksa Negeri, Reuters/Contrasto)

L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) ha sospeso l’invio di prodotti alimentari all’Etiopia dopo la scoperta di una serie di furti su vasta scala, rivela The New Humanitarian. La decisione dell’Usaid – principale donatrice di beni alimentari al paese africano – avrà ricadute su venti milioni di persone. Anche il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite ha preso una decisione simile, dopo la scoperta che gli aiuti erano dirottati e venduti al mercato, con la complicità delle autorità di almeno sette stati federali. Le rivelazioni hanno costretto il direttore del Pam in Etiopia, Claude Jibidar, a dimettersi. Nella foto, un deposito del Pam.

Somalia Un attacco condotto dai jihadisti di Al Shabaab in un hotel di Mogadiscio, nella notte tra il 9 e il 10 giugno, ha causato nove morti. Altre venti persone, in gran parte bambini, sono rimaste uccise il 9 giugno nell’esplosione di un vecchio proiettile di mortaio a Qoryooley (sud).

Siria I Paesi Bassi e il Canada l’8 giugno hanno denunciato la Siria alla Corte internazionale di giustizia, che ha sede all’Aja, con accuse di tortura. Se sarà stabilito che la Corte ha giurisdizione in questo caso, sarà il primo tribunale internazionale a occuparsi dei crimini del regime di Bashar al Assad.

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1516 - 16 giugno 2023
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