È stata misurata con maggiore precisione una proprietà del muone, una particella elementare. Il risultato è in accordo con quello precedente, ottenuto nel 2021. L’esperimento Muon g-2 si è svolto negli Stati Uniti, presso il Fermilab (nella foto). I ricercatori hanno misurato il momento magnetico del muone, per poter confrontare il valore sperimentale con quello ottenuto per via teorica. Lo studio, inviato alla rivista Physical Review Letters, è utile per verificare la teoria di base della fisica, nota come modello standard, che descrive la materia e le forze dell’universo.
Nuove misure per il muone
Quanti passi per star bene
Secondo l’European Journal of Preventive Cardiology, bastano meno di quattromila passi al giorno per ridurre la mortalità e meno di 2.400 per ridurre quella legata alle malattie cardiovascolari. Se si aumentano i passi, il rischio di morte cala ulteriormente. Nello studio la mortalità si riduceva del 15 per cento ogni mille passi in più al giorno. Considerando le malattie cardiovascolari, la mortalità calava del 7 per cento ogni 500 passi in più. Lo studio conferma l’importanza di uno stile di vita non sedentario .
Covid Si sta diffondendo una nuova variante del virus del covid-19. Si chiama Eg5, o Eris, e deriva dalla sottovariante omicron. Insieme a Eg5.1, Eris è stata ora definita dall’Oms una “variante di interesse”, perché potrebbe diventare dominante. Scoperta a febbraio, è presente in 51 paesi, tra cui l’Italia. A livello globale l’Oms giudica il rischio causato dalla sottovariante basso. Circa un terzo delle nuove sequenze di Eg5 depositate vengono dalla Cina.
Matematica Un cilindro rotola su un piano inclinato seguendo una linea retta. A partire da questo caso, gli autori di uno studio su Nature hanno cercato di risolvere un problema più generale. Hanno considerato una curva irregolare che si ripete e si sono chiesti se fosse possibile risalire al solido che la traccia quando rotola. Grazie a un algoritmo hanno scoperto che è possibile collegare alle diverse linee i relativi solidi dalla forma irregolare, che hanno stampato in 3d (nella foto).
Un’Europa troppo fredda
La presenza umana sul continente europeo non sarebbe stata continua, a causa del freddo, scrive Science. Si pensa che i primi ominidi siano arrivati in Europa 1,5 milioni di anni fa. Ma quel primo tentativo di colonizzazione si sarebbe concluso 1,1 milioni di anni fa. L’analisi di sedimenti marini ha infatti permesso di ricostruire la vegetazione dell’epoca. Secondo i ricercatori, il clima sarebbe diventato troppo freddo e secco per gli esseri umani, tanto più che i primi ominidi probabilmente non usavano né il fuoco né i vestiti. L’Europa non sarebbe stata abitata per 200mila anni, fino all’arrivo dell’Homo antecessor, probabilmente più attrezzato ad affrontare i climi freddi dal punto di vista comportamentale o evolutivo. Un secondo studio ipotizza inoltre che il passato cambiamento climatico in Eurasia abbia permesso il mescolamento dei neandertal con i denisova, che in origine vivevano in habitat diversi. La variazione del clima, e della vegetazione, avrebbe portato i due ominidi arcaici a vivere vicini e a mescolarsi. ◆
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