Gli studi più improbabili

Lo sapevate che i paleontologi leccano le rocce? Lo fanno perché su una superficie bagnata le particelle minerali risaltano meglio, e quindi è più facile dedurre la composizione chimica delle formazioni rocciose. La tecnica è salita sul podio della cerimonia degli Annals of improbable research, che dal 1991 assegna gli IgNobel alle ricerche scientifiche più bizzarre. Quest’anno il premio per la medicina è andato a uno studio che ha contato i peli nelle narici di cadaveri umani per aiutare a curare l’alopecia nei vivi. Quello per la salute pubblica è stato assegnato alla toilette intelligente di Stanford, capace di analizzare in tempo reale le urine e le feci: una striscia reattiva rileva i segni di infezioni batteriche, diabete e altre malattie, un dispositivo ottico calcola la velocità e la quantità dell’urina, e un sensore identifica il soggetto in base alle caratteristiche uniche del suo ano. L’IgNobel per l’ingegneria meccanica è andato all’esperimento che ha trasformato i ragni morti in utili “pinze necrobotiche”, e quello per la fisica a uno studio che ha misurato quanto il movimento dell’acqua dell’oceano è influenzato dall’attività sessuale delle acciughe. Nella categoria nutrizione si è distinta una ricerca giapponese su come bacchette e cannucce elettrificate possono cambiare il gusto del cibo. Tra gli altri premi: un esperimento statunitense che ha contato quanti passanti per strada si fermano a guardare verso l’alto quando vedono altri che lo fanno; uno studio spagnolo sulle caratteristiche neurocognitive di due persone che parlano al contrario e una ricerca sulla sensazione di jamais vu (il contrario di déjà vu) che si ha quando una parola nota ripetuta molte volte finisce per sembrare sconosciuta.

Una canzone intelligente

Gli uccelli capaci di apprendere canti complessi tendono a essere più intelligenti. Uno studio pubblicato su Science ha considerato una particolare forma di intelligenza, la capacità di risolvere i problemi, prendendo in esame più di duecento esemplari appartenenti a 23 specie selvatiche e domestiche. I ricercatori hanno verificato i tipi di richiami emessi e la complessità del canto. Gli uccelli che apprendevano le vocalizzazioni elaborate erano anche i più abili nel risolvere i problemi. Nell’esperimento infatti gli animali dovevano risolvere un compito, come l’apertura di un contenitore, per poter ottenere una ricompensa. Quelli più intelligenti tendevano ad avere anche un cervello relativamente più grande. Negli esseri umani il legame tra apprendimento del linguaggio e intelligenza è ben noto, ma non è facile verificare un rapporto simile negli uccelli. Alcune caratteristiche associate all’intelligenza, come l’autocontrollo, non sono invece risultate correlate alla capacità di apprendimento del canto. La ricerca potrebbe quindi aiutare a capire le basi neurobiologiche di alcuni aspetti dell’intelligenza. ◆

Il catalogo delle cellule

Immagine Getty

È stato creato un catalogo delle cellule umane (nella foto quelle della pelle), con una stima della quantità e della dimensione di ogni tipo. Sono stati considerati circa 1.200 tipi di cellule appartenenti a sessanta tessuti, mediamente presenti in un uomo, una donna e un bambino di dieci anni. In generale più è grande il tipo di cellula, meno è abbondante nel corpo. Gli autori stimano che un uomo abbia circa 36 miliardi di cellule, una donna 28 e un bambino 17. Secondo Pnas il catalogo potrebbe essere utile in molti campi di ricerca.

Composti cancerogeni

Le persone a cui è stato diagnosticato un cancro tendono ad avere nel sangue livelli di inquinanti chimici più alti. Per esempio, le donne affette da melanoma hanno in media una concentrazione più alta di pfde, un composto chimico del gruppo dei pfas. Lo studio suggerisce un legame tra l’esposizione ad alcuni composti chimici e il rischio di cancro, scrive il Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology.

Immagine Cdc

Zoologia Anche di notte le zanzare riescono spesso a sfuggire a chi prova a schiacciarle. Non fanno infatti affidamento sulla vista, ma sulla percezione del flusso d’aria, scrive New Scientist. Secondo lo studio le palette forate sono più efficaci delle altre, perché riducono il flusso d’aria. Gli insetti sfruttano la pressione generata dalla paletta anche per allontanarsi più rapidamente.

Genetica Una ricerca pubblicata su Nature Genetics spiega perché il dna mitocondriale viene ereditato solo dalla madre. Questo dna si trova in organelli cellulari chiamati mitocondri. Anche gli spermatozoi maturi hanno i mitocondri, ma sono privi di dna. Si pensa che l’assenza di dna sia dovuta alla mancanza di una proteina, la tfam, che è essenziale per mantenere il dna mitocondriale. La scoperta potrebbe essere usata a scopo terapeutico.

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1530 - 22 settembre 2023
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