La Tesla ha avviato un’azione legale contro l’agenzia dei trasporti della Svezia con l’obiettivo di aggirare gli scioperi che stanno bloccando la sua attività nel paese scandinavo. Dalla fine di ottobre, scrive la Neue Zürcher Zeitung, la casa automobilistica sta affrontando le proteste delle officine che si occupano della manutenzione dei suoi veicoli in Svezia. I lavoratori chiedono condizioni contrattuali meno precarie. Nelle ultime settimane si sono unite all’azione, in segno di solidarietà, altre sigle sindacali svedesi, tra cui quelle dei lavoratori delle poste, che rifiutano di spedire pacchi e corrispondenza della Tesla. L’azienda ha denunciato l’agenzia dei trasporti chiedendo di poter ritirare direttamente le targhe dei nuovi veicoli invece di riceverle per posta. Il tribunale le ha dato ragione con una decisione valida solo per sette giorni. ◆
Caffè e cacao da buttare
Migliaia di tonnellate di caffè e cacao conservate nei magazzini dell’Unione europea rischiano di dover essere distrutte a causa di un effetto imprevisto della nuova legge sulla deforestazione entrata in vigore a giugno di quest’anno, scrive il Financial Times. La normativa vieta la vendita di prodotti provenienti da aree deforestate. Il caffè e il cacao immagazzinati nell’Unione europea entro il dicembre 2024 potrebbero essere tra i prodotti proibiti dalla legge, e in quel caso dovranno essere venduti fuori dall’Unione o distrutti. In Europa sono immagazzinate duecentomila tonnellate di cacao e 150mila tonnellate di caffè.
Banche ombra sotto inchiesta
Le autorità cinesi hanno aperto un’inchiesta contro una delle maggiori banche ombra (aziende che svolgono attività bancaria senza essere soggette alle regole del settore finanziario) del paese, scrive la Bbc. Si tratta del Zhongzhi Enterprise Group, un’azienda esposta pesantemente nel settore immobiliare che di recente ha dichiarato insolvenza. Lo Zhongzhi Enterprise Group ha un’unità per la gestione patrimoniale che in passato è arrivata a raccogliere risparmi per più di mille miliardi di yuan (139 miliardi di dollari). Pechino sostiene di aver avviato le indagini per “sospette attività illegali”. Tuttavia non è ancora chiaro chi siano le persone finite nel mirino delle autorità e quale ruolo svolgano nell’azienda.
Aziende Negli ultimi anni Amazon ha rafforzato sistematicamente la sua attività di lobbying nell’Unione europea. Secondo uno studio realizzato dall’ong LobbyControl, nel 2013 il colosso del commercio online fondato da Jeff Bezos ha speso 450mila euro per fare pressione sulle istituzioni di Bruxelles, mentre nel 2022 i costi di quest’attività sono arrivati a 2,75 milioni. Le spese di lobbying di Amazon sono aumentate anche nei singoli stati dell’Unione europea. In Francia e Germania l’azienda ha speso in totale 3,6 milioni di euro.
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