Iván Márquez ( nella foto ), l’ex numero due delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc, smobilitate nel 2016) e oggi a capo del gruppo dissidente Segunda Marquetalia, è apparso in un video l’11 maggio dichiarando “il suo sostegno alla politica del presidente Gustavo Petro, in particolare alla creazione di un’assemblea costituente e alla riforma sanitaria”, scrive Cambio. Il video è stato pubblicato in esclusiva dal quotidiano spagnolo El País. A marzo la polizia aveva fatto sapere che Márquez, ritenuto morto in un attentato nel 2022, era vivo e si trovava in Colombia.
Il messaggio di Iván Márquez
Il canale mai cominciato
“A dieci anni dal lancio del progetto del canale interoceanico, che avrebbe dovuto collegare le coste atlantica e pacifica del Nicaragua, l’assemblea nazionale ha revocato l’8 maggio la concessione all’azienda cinese Hk Nicaragua canal development investment, di proprietà dell’imprenditore cinese Wang Jing”, scrive La Tercera. L’opera, contestata da attivisti e contadini, non è mai stata avviata.
L’avvocato contro Trump
Il 13 maggio, nel corso del processo penale nei confronti di Donald Trump a New York, l’accusa ha chiamato a testimoniare in aula Michael Cohen, avvocato e faccendiere dell’ex presidente tra il 2006 e il 2018. Durante l’udienza Cohen ha confermato di essersi accordato nel 2016 con i legali dell’attrice Stormy Daniels, pagando una somma di 130mila dollari per comprarne il silenzio su un rapporto sessuale avuto con Trump una decina di anni prima. L’avvocato ha raccontato di aver anticipato la somma tramite una società di comodo, facendosi rimborsare nel 2017 con pagamenti fatti passare come “spese legali” del comitato elettorale di Trump. In questo processo l’ex presidente, scrive la Bbc, è imputato di 34 capi di accusa per falsificazione di bilancio e frode, per i quali rischia più di quattro anni di carcere.
Proteste pacifiche
In alcune università statunitensi continuano le tensioni legate alle manifestazioni degli studenti in favore del popolo palestinese. Il 10 maggio la polizia ha smantellato gli accampamenti allestiti nei campus del Massachusetts institute of technology (Mit) e dell’università della Pennsylvania. “Gli amministratori degli atenei temono nuove mobilitazioni in vista delle cerimonie di consegna dei diplomi, che si tengono a maggio”, scrive il Los Angeles Times. Secondo l’organizzazione non profit Armed conflict location and event data project (Acled), il 97 per cento delle manifestazioni nei campus si è svolto in modo pacifico. Su 553 iniziative tra il 18 aprile e il 3 maggio, in meno di venti ci sono stati scontri o danni alle proprietà. Nello stesso periodo l’Acled ha documentato almeno settanta casi di interventi delle forze di polizia nei campus e un totale di almeno 2.600 arresti. ◆
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