“Il 19 maggio il presidente uscente Luis Abinader è stato rieletto per un secondo mandato di quattro anni alla guida della Repubblica Dominicana”, scrive l’Afp. Il leader del Partito rivoluzionario moderno, che si definisce liberale e progressista ma che ha una linea conservatrice su molti temi, ha basato la campagna elettorale sul programma portato avanti finora dal suo governo: stimolare l’economia, attirare più turisti nel paese, continuare la lotta alla corruzione e fermare l’arrivo di migranti da Haiti, il paese confinante con cui divide l’isola di Hispaniola e in crisi per la violenza delle bande criminali. ◆
Violenza in Chiapas
“Le autorità locali il 19 maggio hanno reso noto che negli ultimi giorni nello stato del Chiapas sono state uccise quattordici persone”, scrive l’Associated Press. L’ultimo attacco è stato contro l’auto che trasportava Nicolás Noriega, candidato alle elezioni municipali di Mapastepec per Morena, il partito al governo. Tre persone della sua squadra sono morte. Lo stesso giorno le due principali candidate alla presidenza del paese, Claudia Sheinbaum (del partito Morena al governo) e Xochitl Gálvez, si sono affrontate in un dibattito sulla sicurezza, un tema che preoccupa i messicani.
Bambini nel Darién
Nei primi quattro mesi del 2024 più di trentamila bambini, di cui duemila non accompagnati, hanno attraversato il Darién, la vasta e pericolosa giungla che collega la Colombia e Panamá. Secondo il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), il numero di minori che passano per la selva è aumentato del 40 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, scrive la Bbc. Nel percorso molti migranti vengono derubati, subiscono estorsioni da parte delle organizzazioni criminali e violenze sessuali.
Clima teso all’università
Secondo una rivelazione pubblicata il 16 maggio dal Washington Post, un gruppo di miliardari avrebbe fatto pressione sul sindaco di New York, Eric Adams, per convincerlo a chiamare la polizia per reprimere le proteste contro Israele scoppiate alla Columbia university a metà aprile. Le pressioni sarebbero arrivate da imprenditori e banchieri che dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e l’inizio della guerra israeliana nella Striscia di Gaza hanno cercato di condizionare l’opinione pubblica sulla crisi in Medio Oriente. La città ha risposto dicendo che le accuse del Washington Post attingono a vecchi stereotipi sugli ebrei e sono quindi dettate dall’antisemitismo. Le autorità hanno aggiunto che la polizia è intervenuta nel campus della Columbia solo dopo la richiesta scritta degli amministratori dell’ateneo. Un’altra inchiesta del sito The Intercept rivela che negli ultimi mesi alcuni docenti di università statunitensi che hanno espresso solidarietà alla causa palestinese o hanno criticato Israele sono stati sospesi o licenziati. “ Mohamed Abdou, professore invitato alla Columbia, ha perso l’incarico per un post pubblicato su Facebook in cui parlava di resistenza palestinese. Secondo Abdou, la situazione attuale è frutto del clima di islamofobia, di razzismo contro arabi e musulmani che c’è nelle università”.
Incendi fuori controllo
Almeno 113 incendi, di cui 24 fuori controllo, stanno devastando le province canadesi dell’Alberta, della British Columbia e di Manitoba, scrive il Toronto Star. I roghi avrebbero già colpito decine di migliaia di ettari di foreste in prossimità di Fort Nelson e Fort McMurray, nell’area centro-occidentale del paese, obbligando le autorità locali a sfollare più di diecimila residenti. Il fumo generato dalle fiamme è arrivato fino alla parte settentrionale degli Stati Uniti, dove il servizio meteorologico ha diramato un’allerta per la bassa qualità dell’aria in Minnesota, Iowa, Wisconsin e North e South Dakota. Nel 2023 gli incendi in Canada hanno distrutto più di 18 milioni di ettari di vegetazione, un’area grande come la Tunisia.
Colombia Il 16 maggio è stato ucciso Élmer Fernández, direttore del carcere La Modelo di Bogotá. Fernández era in carica dal 4 aprile e aveva condotto perquisizioni casuali come misura per mantenere la disciplina nella prigione, ha reso noto il governo di Gustavo Petro.
Costa Rica L’11 maggio il paese centroamericano ha chiuso definitivamente gli ultimi due giardini zoologici statali, come previsto da una legge approvata nel 2013. Gli animali, circa 250, sono stati trasferiti in un centro per la conservazione della biodiversità.
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