I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse della tv francotedesca Arte.

“Senza” è il titolo e la sostanza del romanzo. Senza, perché un vuoto assale il protagonista al momento della scomparsa della persona amata. Senza
gli oggetti, i luoghi, i libri e il tempo insieme, tutto è ormai privo di senso. Così è la vita stessa di Lanfranco, perché Paola, la moglie, morta per un tumore molto aggressivo al colon, era il suo ossigeno vitale, rappresentava tutto. Il libro di Caminiti comincia con la presa di coscienza di questa nuova dimensione, l’assenza. Paola è scivolata via, silenziosa, nella notte. Ora bisogna prendere il vestito che aveva comprato da poco. E la camicia di percalle. Perché l’abito era smanicato e Paola non girava mai a spalle nude, le sembrava poco elegante. Da lì si procede, a balzi. Da una parte il resoconto essenziale del presente, con la consapevolezza della nuova condizione di vedovo, incompiuta, che genera disagio. Dall’altra un flusso continuo di ricordi. Da quelli più remoti, come il primo incontro e la promessa mantenuta di portarle il caffè a letto tutte le mattine, le case abitate, i viaggi, fino a quelli più recenti, la scoperta della malattia, gli interventi, le sedute di chemio, le veglie. Una lettera d’amore postuma, asciutta, commovente. Il racconto di un amore assoluto a cui è stata negata l’espressione più alta, quella di una vecchiaia trascorsa insieme.

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Questo articolo è uscito sul numero 1417 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati