I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse del canale televisivo francotedesco Arte.
Carlo Lucarelli torna al noir ambientato durante il fascismo. Ha studiato storia contemporanea fino a un passo dalla laurea, non gli è difficile scriverne. Anche perché è un periodo “esotico”, per caratterizzarlo basta poco. Ma Lucarelli va oltre. Fa tornare il commissario Marino, protagonista di Indagine non autorizzata (1993). In quel libro, ambientato nel 1936, il funzionario vive con disagio il suo ruolo perché è vicino alle ragioni dell’antifascismo. In Bell’abissina siamo nell’aprile 1940, l’Italia è in piena euforia e si prepara a entrare in guerra. Marino avverte, come tanti, la tempesta in arrivo. Ora, con il nome di battaglia di Locàrd, fa parte di Giustizia e libertà, un’organizzazione clandestina e antifascista. A Cattolica, dove dirige il commissariato, viene a sapere un fatto che potrebbe nuocere al regime. Anni prima, nei pressi della villa romana di un imprenditore che si è arricchito nelle colonie è stato scoperto il cadavere di una donna. A trovarla era stata una squadra speciale della polizia, mentre cercava ordigni nelle fogne. Un componente della squadra racconta il fatto al commissario, che avvia un’inchiesta, anche perché il figlio dell’imprenditore ora vive a Cattolica con Weinì, la bella abissina del titolo che Marino/Locàrd tenterà di salvare. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1502 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati