Un uomo è stato bruciato vivo dalla folla di manifestanti nelle strade della capitale Bujumbura, in Burundi, dopo essere stato accusato di far parte delle milizie Imbonerakure, l’ala giovanile del partito al potere, che avrebbero compiuto raid contro i sostenitori dell’opposizione e minacciato la popolazione. “Gli hanno messo dei copertoni al collo e gli hanno dato fuoco”, ha riferito un testimone alla Reuters, dopo aver assistito all’episodio di violenza nel distretto di Nyakabiga, uno dei luoghi in cui le proteste sono state più intense.
Il governo ha sempre smentito le accuse nei confronti dei giovani Imbonerakure e ha condannato le violenze.
Secondo un deputato dell’opposizione le elezioni presidenziali previste per maggio e giugno dovrebbero essere posticipate per fermare le manifestazioni, in cui dal 26 aprile sono morte almeno 15 persone. Il presidente ha rivolto un appello alla nazione in diretta televisiva, assicurando che se verrà rieletto questo sarà il suo ultimo mandato. “Non correrò nuovamente per la guida del paese” ha detto, promettendo agli oppositori elezioni “libere e giuste”.
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