È stata posticipata dalle 19 alle 21 la convocazione della sessione plenaria della Knesset, il parlamento israeliano, per la presentazione del nuovo governo guidato da Benjamin Netanyahu. L’esecutivo potrà prestare giuramento soltanto dopo la fiducia parlamentare, ma sembra che il primo ministro abbia dovuto sfruttare le ultime ore disponibili per distribuire i dicasteri rimasti fra i deputati del suo partito, il Likud dopo la proposta della Knesset di aumentare senza limiti il numero dei dicasteri rispetto al limite precedente di diciotto.

Il Likud, il partito di centrodestra del premier, il 17 marzo scorso aveva vinto in maniera netta le elezioni israeliane, conquistando 30 seggi, contro i 24 dell’Unione sionista, una lista di centro sinistra composta dal Partito laburista di Isaac Herzog e dai centristi dell’Hatnuah di Tzipi Livni. Dell’attuale maggioranza in parlamento e della coalizione governativa fanno parte il Likud con 30 seggi, il partito dei coloni Casa ebraica (HaBayit HaYehudi) che ha ottenuto 8 seggi, la formazione di destra laica Kulanu con 10, e i movimenti ultraortodossi dello Shas (7) e Giudaismo unito nella Torah con 6 seggi. Il primo ministro potrà così contare su una maggioranza di 61 seggi, su un totale di 120.

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