La Banca centrale europea (Bce) ha erogato nuova liquidità alle banche greche per fronteggiare la fuga di capitali registrata negli ultimi giorni negli istituti ellenici. Da lunedì, i greci hanno prelevato tre miliardi di euro dai loro conti correnti, cioè il 2,2 per cento del totale dei depositi del paese. Solo ieri, è stato ritirato oltre un miliardo di euro. I giornali economici avevano addirittura considerato l’ipotesi che lunedì le banche potessero non aprire per mancanza di banconote. L’aiuto della Bce fa guadagnare un po’ di tempo ad Atene, nella speranza che nel vertice dei capi di stato e di governo dell’eurozona, convocato d’urgenza per il 22 giugno, si arrivi ad un accordo.
Non si conosce l’ammontare del rialzo disposto dal consiglio direttivo della Bce, che questa mattina si è riunito tramite una conference call. Secondo l’agenzia economica Bloomberg, nessuno ha voluto rivelare la consistenza dell’aumento concesso perché la conversazione è stata privata.
Il prestito alle banche greche, tramite il cosiddetto Ela, cioè un fondo di liquidità di emergenza, sarebbe di circa due miliardi di euro, secondo indiscrezioni del Financial Times. Sono meno dei tre miliardi che avevano chiesto gli istituti del paese. Già mercoledì la Bce aveva innalzato di 1,1 miliardi di euro il tetto della liquidità di emergenza per i greci, portandolo a 84,1 miliardi di euro.
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