Il premier greco Alexis Tsipra ha presentato nel pomeriggio quella che lui stesso definisce la “proposta definitiva” per il salvataggio del suo paese dal rischio di default e di uscita dall’euro. Domani l’Eurogruppo dei ministri delle finanze si riunirà per fare il punto sulla crisi greca a mezzogiorno a Bruxelles, in preparazione del vertice dei capi di stato e di governo dei paesi dell’area euro, previsto alle 19.
In mattinata Tsipras ha fatto il punto con i suoi ministri sui ripetuti colloqui telefonici avuti con la cancelliera tedesca Angela Merkel, con il presidente francese Francois Hollande e con il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker. A questi ultimi, come riferito da un comunicato del governo ellenico, Tsipras ha poi fatto avere le sue nuove proposte per arrivare a un accordo sul debito. Il premier greco volerà già in serata a Bruxelles.
Atene sarebbe pronta ad accettare il blocco dei prepensionamenti a partire dal primo gennaio del 2016, oltre all’aumento della tassa di solidarietà per le persone che guadagnano più di 30mila euro l’anno e per le imprese che hanno utili superiori ai 500mila euro. Il governo Tsipras metterebbe sul tavolo anche misure fiscali permanenti pari al 2 per cento del pil della Grecia e altri provvedimenti amministrativi per uno 0,5 per cento, accogliendo le richieste dei creditori che sollecitavano misure pari al 2,5 per cento del pil.
L’Iva verrebbe lasciata mantenuta alle attuali aliquote del 6,5 per cento, del 13 per cento e del 23 per cento, ma aumenterebbero alcune imposte sugli alimenti e sugli alberghi. Atene sarebbe anche pronta a mantenere la controversa tassa sugli immobili, l’Enfia, che si era impegnata ad abolire quest’anno. Il premier greco, attraverso il comunicato del governo, ha fatto sapere di auspicare una “soluzione definitiva alla crisi”, che non si limiti a “rinviare il problema”.
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