La città di Vancouver ha approvato delle licenze per regolare i negozi che vendono marijuana per uso terapeutico, nel tentativo di controllare il fiorente mercato. L’11 giugno la corte suprema canadese ha costretto il governo a consentire l’accesso alla marijuana per uso terapeutico a chi è in possesso di una prescrizione, ma rimane illegale la vendita al dettaglio.

La proposta di Vancouver ha scatenato una dura reazione dal governo federale di Ottawa. La ministra della sanità, Rona Ambrose, ha scritto al sindaco di Vancouver, Gregor Robertson, sostenendo che ogni tentativo di regolare i negozi di marijuana significherebbe legittimare un’attività illegale, e ha quindi invitato il consiglio a respingere la proposta e chiudere i negozi. E in Canada l’unica autorità con il potere di legalizzare la vendita di droghe è proprio il governo federale, che al momento non ha alcuna intenzione di far cadere il divieto.

Molti canadesi, tra cui il leader del Partito liberale federale Justin Trudeau, i dipartimenti di polizia locale e le autorità sanitarie, sono d’accordo sul fatto che è giunto il momento di legalizzare e regolare il mercato della marijuana. A Vancouver ci sono più negozi di marijuana che caffetterie di Starbucks, spiega il Guardian.

Secondo le nuove regole, ai negozi di mariujana sarà vietato di operare nel raggio di 300 metri dalle scuole, da centri sociali, o da altri negozi concorrenti. Saranno inoltre obbligati a pagare una tassa di licenza commerciale di 30.000 dollari, a fronte di una licenza commerciale regolare di soli 250 dollari.

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