Nel corso del suo viaggio in Russia, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha avuto un incontro ufficiale a San Pietroburgo con Vladimir Putin, dopo un periodo di crisi diplomatica tra i due paesi.
Per Erdoğan si è trattato del primo viaggio all’estero, dopo il tentativo di colpo di stato della notte del 15 luglio, che è stato seguito da pesanti epurazioni nei diversi settori della società in Turchia.
Questo incontro ufficiale è anche il primo dopo la grave crisi diplomatica provocata dall’abbattimento di un bombardiere russo Sukhoi 24 colpito da un caccia turco alla frontiera turcosiriana lo scorso novembre. L’incontro del 9 agosto è il risultato del rilancio del dialogo tra la Turchia e il Cremlino, cominciata a fine giugno quando il presidente turco ha presentato le sue scuse per l’abbattimento del bombardiere attraverso una lettera.
“La visita di Erdoğan, in una situazione politica molto complicata in Turchia, dimostra quanto tutti noi desideriamo rilanciare il dialogo e ripristinare le relazioni tra i nostri due paesi”, ha dichiarato il presidente russo.
Contro i leader europei
Dal un punto di vista simbolico, l’incontro dimostra che Erdoğan ha preferito Mosca a un alleato occidentale, pochi giorni dopo aver duramente criticato i leader europei, preoccupati delle epurazioni avvenute dopo il fallito colpo di stato e ai loro effetti sulla democrazia turca.
Il presidente turco ha anche criticato gli Stati Uniti, che rifiutano di estradare in Turchia il predicatore musulmano Fethullah Gülen, accusato da Ankara di avere organizzato il colpo di stato di luglio.
Al contrario, la condanna netta del fallito golpe da parte del Cremlino ha creato l’opportunità di accelerare la riconciliazione con la Turchia. Secondo diverse fonti interpellate dal Middle East Eye, le autorità hanno riscritto la storia dell’aereo russo abbattuto, accusando i piloti turchi coinvolti nel colpo di stato di aver voluto indebolire i legami tra i due paesi.
I due leader si sono anche messi d’accordo per riprendere e rafforzare le relazioni commerciali, deteriorate dopo la crisi di novembre, e hanno annunciato la ripresa del Turkish stream, un progetto per la costruzione di un gasdotto. L’annuncio è stato ripreso dalla Pravda.
(Traduzione di Andrea De Ritis)
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