Cos’è Cambridge Analytica?
Cambridge Analytica è un’azienda che offre servizi a compagnie e partiti politici che vogliono “modificare il comportamento dell’opinione pubblica”.
Sostiene di riuscire a individuare soggetti sensibili a operazioni di marketing, combinando la scienza comportamentale con l’analisi dei dati dei consumatori. Conduce sondaggi e raccoglie dati da un’ampia varietà di fonti, tra cui social network come Facebook.
L’azienda ha sede a Londra, ed è stata fondata nel 2013 come distaccamento di un’altra azienda, il gruppo Strategic Communication Laboratories (Scl), che offre servizi simili in tutto il mondo.
In un’intervista rilasciata al sito Contagious, il fondatore di Cambridge Analytica Alexander Nix ha dichiarato che l’azienda era stata avviata per “affrontare il vuoto nel mercato politico repubblicano negli Stati Uniti”, emerso con evidenza dopo la sconfitta di Mitt Romney alle presidenziali del 2012.
“I democratici stavano palesemente conducendo la rivoluzione digitale mentre i repubblicani erano rimasti indietro su questioni quali l’analisi dei dati e il marketing online. In questo vedemmo un’opportunità”.
Perché se ne parla?
L’Observer ha recentemente rivelato che nel 2014 Aleksandr Kogan, un accademico inglese, ha raccolto, tramite la sua società Global Science Research (Gsr), i dati di cinquanta milioni di utenti Facebook.
I dati sono stati raccolti grazie a un’app del social network e non sono solo quelli degli utenti americani pagati per completare un test psicologico, ma anche i dati dei loro contatti Facebook.
Christopher Wylie, un canadese che lavorava per Cambridge Analytica, ha rivelato questa e altre attività dell’azienda, descrivendola come “una macchina della propaganda” e contraddicendo le precedenti dichiarazioni di Nix che a febbraio, rivolgendosi a una commissione parlamentare britannica, aveva negato che la sua azienda avesse usato dati ricevuti da Facebook.
Non è la prima controversia per Cambridge Analytica. L’azienda è stata accusata di aver offerto i suoi servizi alla campagna per la Brexit, e pare che Nix abbia contattato il fondatore di Wikileaks Julian Assange chiedendogli di pubblicare le email del caso Hillary Clinton.
L’azienda è anche stata accusata di promuoversi eccessivamente, e alcuni tra gli addetti ai lavori sostengono che non sia in grado di esercitare l’influenza che sostiene di avere.
Cosa dice Facebook?
Ha sospeso dalla sua piattaforma Cambridge Analytica e diversi account individuali e ha avviato un’inchiesta. Nega che ci sia stata una violazione dei dati personali e afferma di aver concesso a Kogan l’accesso a quel tipo di informazioni. Tuttavia, dal momento in cui Kogan ha condiviso quelle informazioni con Cambridge Analytica, ha infranto l’accordo di licenza.
“Le persone hanno volontariamente fornito i loro dati, nessun sistema è stato infiltrato e nessuna password o informazione sensibile è stata rubata o manomessa”, ha dichiarato il portavoce di Facebook.
L’azienda sostiene di essere venuta a conoscenza della questione nel 2015 e di aver rimosso la app, chiedendo che i dati venissero distrutti.
Chi gestisce Cambridge Analytica?
L’azienda fa parte del gruppo Scl e condivide alcuni dei suoi direttori. Il leader è Nix, 41 anni, diplomato a Eton, che è entrato nel gruppo Scl nel 2003, dopo essersi laureato all’università di Manchester e aver lavorato nell’alta finanza. È stato Nix a sviluppare la sezione politica dell’azienda.
L’amministratore delegato della sezione politica di Cambridge Analytica è Mark Turnbull, che prima di entrare nel gruppo Scl ha lavorato per diciotto anni nell’agenzia di comunicazione Bell Pottinger.
Che legami ha Cambridge Analytica con Donald Trump?
Robert Mercer, un sostenitore e un donatore della campagna Trump, ha dato a Cambridge Analytica un finanziamento di 15 milioni di dollari. Mercer, che è anche il fondatore del sito di destra statunitense Breitbart, è stato introdotto all’agenzia da Steve Bannon. Bannon, che dal 2014 al 2016 ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Cambridge Analytica, è anche stato alla guida della campagna elettorale di Trump nella sua fase finale, diventando poi stratega della Casa Bianca.
L’agenzia ha lavorato per le campagne elettorali di tre candidati alle presidenziali, tra cui quella di Trump. Sul suo sito spiega come attraverso l’analisi di grosse quantità di dati sia in grado di identificare gli elettori più persuasibili e i temi che hanno a cuore, per poi mandargli messaggi di “invito all’azione”. I votanti di 17 stati sono stati monitorati con sondaggi quotidiani, e attraverso i social media e le pubblicità online venivano sottoposti a questi messaggi. L’azienda sostiene che così facendo ha ottenuto un incremento delle donazioni e dei voti, contribuendo alla vittoria di Trump.
Come detto, alcuni dati provenivano da profili ai quali l’azienda non era autorizzata ad accedere.
E la Brexit?
Il fondatore di Cambridge Analytica Alexander Nix ha dichiarato ai parlamentari britannici che la sua azienda non ha fatto campagna a favore della Brexit. Ma le sue affermazioni sono state smentite da uno dei leader del comitato per il leave, Arron Banks.
(Traduzione di Eugenio Pizzorno)
Sullo stesso argomento:
La politica ai tempi di Facebook
Cambridge Analytica è accusata di aver usato i dati di 50 milioni di utenti Facebook per influenzare la campagna di Trump e quella per la Brexit. Dall’archivio di Internazionale una delle prime inchieste sull’azienda che raccoglie dati online.
Questo articolo è stato pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it