“Qualunque sia il risultato delle elezioni amministrative, creeremo un comitato per vigilare sul comportamento delle autorità di El Bireh”, una città della Cisgiordania. La promessa è arrivata a conclusione di un incontro elettorale organizzato da El Bireh per tutti, una delle due liste in gara.
La lista rivale, Indipendenza e sviluppo, aveva organizzato un altro incontro alla stessa ora, in una sala più grande. Le elezioni si svolgeranno il 20 ottobre in 94 comuni. In altri 181 (in gran parte villaggi) gli abitanti si sono messi d’accordo per una lista unica. In 36 dei 94 comuni in bilico le formazioni di sinistra sono riuscite a formare una lista unica, superando vecchie rivalità. Finalmente i tentativi dei leader della sinistra di costruire una terza forza che possa sfidare Al Fatah e Hamas cominciano a dare i loro frutti.
El Bireh per tutti è una di queste liste. Quella rivale è invece affiliata ad Al Fatah. Oggi il partito al potere deve misurare la sua forza elettorale dopo la pesante sconfitta del 2006 (ma all’epoca in gara c’era anche Hamas). La campagna elettorale di Al Fatah è piena di promesse di mettere fine all’occupazione.
“Sono chiacchiere senza senso”, spiega uno dei candidati di El Bireh per tutti. “Noi siamo qui per migliorare i servizi. Un contesto sociale più equo aumenta la nostra capacità di combattere per la causa nazionale”. La storia personale dei candidati (condanne alla prigione, anni di lavoro nei sindacati, attivismo femminista) rende credibile la loro promessa.
Traduzione di Andrea Sparacino
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