Dopo una vita spettacolare, passata a confrontarsi con una storia sulla quale non è mai riuscito a influire come avrebbe voluto, il 15 ottobre 2012 è morto il re di Cambogia Norodom Sihanouk. Ha raggiunto il mondo degli spiriti, così presente nella cultura del suo paese. Milioni di cambogiani hanno reso omaggio alla sua salma, il 23 ottobre, in una grande cerimonia di cordoglio, accompagnata da migliaia di bonzi.
Alla folla si sono uniti anche i suoi familiari, la vedova Monique e il successore Sihamoni. A un certo punto un uomo, sorridente e commosso, ha mostrato alla vedova un’immagine ripresa sul display della sua macchina fotografica: le nuvole avevano preso una forma bizzarra in cui tutti hanno riconosciuto il ritratto di Sihanouk. Pochi giorni dopo, su tutti i social network, è rimbalzata un’altra immagine in cui l’alone intorno alla Luna, grossolanamente ritoccato con Photoshop, sembrava un’altra apparizione di Sihanouk.
Nella sua vita, il re scomparso è stato un regista dilettante, sceneggiatore di storie ingenue, e soprattutto si è sempre preoccupato della sua immagine, che non ha resistito a sparpagliare per tutta la capitale, dopo il suo ritorno dall’esilio in Cina. Ha sempre tenuto aggiornato il suo sito, con immagini e video in cui cantava. Di certo però non aveva pensato a una esistenza digitale dopo la sua morte. Qualcun altro ha provveduto per lui.
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