Noel Gallagher’s High Flying Birds, The right stuff
Per il suo secondo disco solista, Chasing yesterday, Noel Gallagher ha scelto l’approccio fai da te. L’ha registrato a Londra, ha suonato quasi tutti gli strumenti e ha fatto anche il produttore. Il risultato è interessante, soprattutto perché a tratti esce un po’ fuori dai rigidissimi canoni dell’epoca Oasis. Capita perfino di sentire assoli di sassofono o di clarinetto basso, come nel caso di The right stuff, un brano che sembra uscito da un disco dei Morcheeba più ispirati. Non aspettatevi il capolavoro, ma parliamo comunque di un album molto godibile.

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Kanye West, All day
Simpatico non lo è proprio, Kanye West. La sceneggiata ai Grammy è solo l’ultima delle sue discutibili uscite pubbliche. Però il suo impatto sulla musica hip hop (e non solo) degli ultimi anni è difficile da negare. E quando tira fuori pezzi come All day, un caotico e affascinante Frankenstein sonoro, bisogna dimenticarsi del personaggio e godersi solo la musica. Il finale del pezzo, con il campionamento di un brano inedito di Paul McCartney (sir Paul ormai fa coppia fissa con Kanye) è una vera chicca. Sicuramente il pezzo migliore, tra quelli pubblicati negli ultimi mesi dal rapper statunitense.

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Bob Dylan, The night we called it a day
È impressionante il modo in cui Bob Dylan ha fatto suo il canzoniere di Frank Sinatra nel suo ultimo album, Shadows in the night, avvolgendo nella malinconia le canzoni di “The voice”. Il video di The night we called it a day, pubblicato pochi giorni fa, è una specie di cortometraggio noir dove recita, cosa non comune, lo stesso Bob Dylan.

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Thee Oh Sees, Web
Meno di un anno fa, i Thee Oh Sees hanno pubblicato l’interessante Drop. Ma la band è già pronta al ritorno e ha annunciato il successore, Mutilator defeated at last, in arrivo a maggio. Il primo singolo estratto, nonché brano che apre la tracklist del disco, è questa bella cavalcata psichedelica intitolata Web.

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Leon Bridges, Coming home
Da ragazzino il texano Leon Bridges era appassionato di r&b e i suoi artisti di riferimento erano Ginuwine e Usher. Poi un giorno ha scoperto Sam Cooke, grazie alla colonna sonora di Malcolm X di Spike Lee. Un’influenza che ha cambiato il suo modo di vivere la musica. Non è un caso che abbia registrato questo brano (come gli altri del suo disco di debutto) solo con equipaggiamenti vintage. L’album uscirà entro la fine dell’anno per la Columbia.

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